In Florim umanoidi per ’addestrare’ i medici

L’azienda ha a cuore il territorio: nel Centro di simulazione robot per testare pratiche di rianimazione e preparare le ostetriche al parto

Florim

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Oltre 600 metri quadrati di superficie, dotati di una sofisticata sala di regia e di manichini ad altissima tecnologia per la simulazione medica avanzata. Con lo scopo di preparare medici, infermieri e ostetriche alle situazioni di emergenza reale. Il cuore di Florim Ceramiche Spa SB batte non solo per la produzione di superfici ceramiche ma anche per la medicina.

Il centro ‘salute&formazione’ nasce nell’aprile 2014, grazie alla partnership con l’ospedale di Sassuolo S.p.A. nella sede principale Florim di Fiorano, con a disposizione due manichini ad altissima tecnologia: un neonato e un bambino. Ma a fianco dell’attività dedicata al personale specializzato, il centro ospita anche gli ‘Incontri della salute’, ritrovi a cadenza bimensile, aperti ai cittadini e finalizzati ad accrescere la cultura della prevenzione e le capacità nell’effettuare le manovre di primo soccorso. Nel 2019, il centro si arricchisce di altri due umanoidi, così sofisticati da simulare le problematiche della donna partoriente e dell’adulto. Diventa così il primo centro di alta formazione sanitaria in Italia, all’interno di un’azienda privata, che è anche sede del training site American Heart Association (AHA). La Direzione dell’Ospedale di Sassuolo ha affidato la responsabilità scientifica del progetto alla dottoressa Marcella Camellini, medico dell’Unità Operativa di Cardiologia. "L’obiettivo della simulazione è sviluppare delle capacità di reazione immediata durante le situazioni di emergenza, in cui anche l’operatore sanitario più esperto potrebbe entrare in crisi, ad esempio di fronte a delle criticità sui bambini, perché nessuno è completamente asettico davanti ad un piccino in arresto respiratorio o cardiaco" spiega Camellini. Le attività del centro Florim ’salute&formazione’ per i sanitari sono gestite dall’Ospedale di Sassuolo e ad oggi hanno coinvolto studenti di Unimore, operatori dell’emergenza urgenza dell’Azienda Usl di Reggio Emilia e dell’Azienda Usl di Modena. Il giorno della simulazione, il centro si trasforma in una perfetta replica di un ambiente ospedaliero, o anche extra-ospedaliero, in cui simulare scenari realistici di emergenza. Durante la formazione i discenti imparano a utilizzare schemi comportamentali codificati a livello internazionale. Come ad esempio nel caso della formazione certificata American Heart sull’arresto cardiaco dell’adulto, del bambino e del lattante (e, da qualche tempo, anche sull’ictus). "La simulazione per essere completa solitamente prevede un team di 6 operatori – riferisce Camellini –. In una fase avanzata si riproduce una condizione in cui più operatori si occupano della ventilazione, del massaggio cardiaco, del defibrillatore o delle vene". Alla base c’è un regista, il team leader, colui che osserva e gestisce, da fuori, i parametri vitali che i discenti esaminano dai monitor della sala di simulazione. Insieme ai sanitari, i protagonisti del centro sono i manichini avanzati. Umanoidi, dotati di ‘file’, in grado di simulare emergenze ostetriche e cardiovascolari. Parlano, respirano, perdono liquidi, cambiano colore ed è possibile auscultarne il battito alla carotide o al polso.

L’operatore ha il compito di vedere, visitare, capire e trovare la soluzione all’emergenza.

"Capita spesso che si sbagli, ma questo è l’unico luogo in cui a un sanitario è concesso farlo" conclude la dottoressa Marcella Camellini. Le attività del centro Florim ’salute&formazione’ comprendono anche molti altri progetti formativi in ambito tecnico e manageriale, grazie alla collaborazione con Cerismas, il centro studi dell’Università Cattolica di Milano; ma anche percorsi di sviluppo delle competenze relazionali con i pazienti, necessarie in ospedale tanto quanto quelle cliniche.

Ylenia Rocco