In mezzo alla sparatoria: salvi per miracolo "Sfiorati dalle pallottole, poi il fuggi fuggi"

Luana, originaria di Pievepelago, e il compagno sono scampati alla strage durante la parata in Illinois: "Abbiamo graffi ma siamo vivi"

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La sparatoria di ieri ad Highland Park negli Usa ha traumatizzato le migliaia di oriundi dell’Appennino modenese che vivono in quella zona, con una santannese che ha rischiato la vita insieme al compagno, come ha raccontato sui social. Luana Carani (foto a destra), originaria di Pievepelago, è scampata alla strage di Highland Park (Illinois) con almeno 6 morti e una ventina di feriti durante la parata organizzata in occasione della tradizionale festa del 4 luglio. Luana, 56 anni, è rimasta solo lievemente ferita ma consapevole di essersi salvata per pochi centimetri dalle pallottole.

Verso le 19 italiane di ieri (due ore dopo l’accaduto negli Usa) ha voluto tranquillizzare parenti ed amici in Italia. Impressionante il suo racconto: "Sentivo la polvere da sparo sulle gambe e sulle braccia, tutta addosso, ed intorno a me le pallottole. Sono caduta e non riuscivo ad alzarmi. Dopo il mio compagno mi ha salvato tra la gente che fuggiva spaventata. Siamo un po’ graffiati ma vivi!". Lo sceriffo ha subito esortato i cittadini ad allontanarsi dalla zona, dove è iniziata la caccia al killer. La parata era iniziata alle 10 ora locale ma è stata interrotta 10 minuti dopo, quando sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco (almeno 20-25) ed è cominciato un fuggi fuggi generale con molte persone insanguinate. Luana, prima di trasferirsi negli Usa con la famiglia, aveva frequentato la prima classe elementare a S.Annapelago nel 1972. Ha poi raggiunto le cittadine di Highland Park e di Highwood che ospitano una vasta parte di popolazione originaria dell’Appennino modenese con almeno 5mila oriundi giunti soprattutto da Pievepelago, Fanano, Montese e dintorni. Luana, come altri compaesani era tornata in Italia dove ha lavorato per diversi anni all’Elettronica Cimone, ritrasferendosi negli Usa nel 2018 per assistere i genitori anziani ad Highwood. Come lei, stanno vivendo ore d’angoscia altri discendenti di nostri emigranti. "Siamo qui chiusi in casa, non si può andare da nessuna parte – diceva ieri sera Luciano Lamberti, originario di Piandelagotti di Frassinoro – . Seguiamo l’accaduto alla televisione. La polizia sta ancora cercando l’uomo che ha sparato. Non sappiamo se fra i morti e i feriti ci sono dei nostri amici o compaesani, non hanno rilasciato nessun nome. Noi abitiamo a circa 500 metri da dove è avvenuto il fatto, successo alla periferia nord della città. Non abbiamo sentito gli spari, ma abbiamo visto l’accorrere della polizia e delle ambulanze. So che molti dei nostri emigranti modenesi hanno partecipato alla parata. Fra questi anche Ednea Ori, originario di Roccapelago. Abita vicino a me. È andato lui con tre figlie e i sette nipotini. Per fortuna non hanno avuto conseguenze". Settimio Milani originario di Fanano, e Miriam Weis, di Deerfield, quest’anno non hanno partecipato alla parata. "Grazie a Dio non siamo andati, ma non abbiamo più notizie di un nostro parente che era andato". Highland Park è una cittadina confinante con Highwood, entrambe bagnate dal lago Michigan. Quando negli anni Venti chiusero le miniere di carbone, si trasferirono centinaia di nostri emigranti. Altri erano arrivati prima. Tanto che, nel 1906, ad Highland Park, un gruppo di Pievaroli costituì la ’Società modenese di Mutuo Soccorso’, ancora attiva, che garantiva ai membri assistenza in caso di malattia e morte.

Giuliano Pasquesi

e Walter Bellisi