GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

In mille per la Palestina: "Boicottiamo Israele. Finalmente in piazza ci sono anche i Dem"

Partecipata Assemblea organizzata da associazioni e movimenti. I promotori: "Il nuovo rettore tagli i rapporti con gli istituti di Tel Aviv". Il segretario Pd Reggianini: "Affamare la popolazione è intollerabile"

Un momento della manifestazione

Un momento della manifestazione

Modena, 3 giugno 2025 – Gli abitini numerati, simbolo della strage dell’infanzia in corso a Gaza, sono disposti al centro della piazza a disegnare un macabro mirino da fucile: all’allestimento partecipano alcuni bambini. Sotto la Ghirlandina sventolano le bandiere Pro-Palestina e campeggiano gli striscioni dei diversi movimenti che hanno aderito all’assemblea popolare in piazza Grande ‘Modena ripudia la guerra, il riarmo e il genocidio’, organizzata non per caso il 2 giugno.

Un migliaio di persone in piazza ha manifestato ieri mattina sulle note di Ghali ‘Casa mia’, canzone contro tutte le guerre: associazioni, movimenti, sindacati, partiti (Avs e M5s) e reti, tutti solidali con la causa palestinese. Spunta anche la bandiera del Partito democratico: "L’orientamento dell’opinione pubblica sta cambiando – rimarca al microfono Giovanni Iozzoli, di Modena per la Palestina – persino i morti palestinesi cominciano a essere chiamati con il loro nome sui giornali. E questo mutamento di direzione sta coinvolgendo anche alcuni grandi partiti. Non possiamo che esserne contenti: certo, c’è la tentazione di dire ‘ma dove eravate? Dove siete stati in questi 600 giorni? Quanti bambini avrebbero dovuto morire ancora per farvi prendere posizione?’. Ma non vogliamo cedere ai sentimenti di rivalsa. Più si allarga il fronte della giustizia e dell’umanità, meglio è per la democrazia". E a rappresentare in effetti il Pd in piazza c’è tra gli altri il neosegretario provinciale Stefano Reggianini: "Il messaggio che lanciamo da qui è stop ai bombardamenti, stop a uccidere civili inermi. La diplomazia trovi una quadratura: siamo per i ‘due popoli, due stati’: i palestinesi non sono Hamas, gli israeliani non sono Netanyahu. Occorre subito un cessate il fuoco e interventi umanitari perché la gente muore sotto le bombe, di fame, di stenti, di malattie, non è possibile. Nel 2025 non è l’unica guerra che c’è in corso, però questa è veramente feroce perché è mirata ad affamare la popolazione. Non si può tollerare".

Dalla Piazza e dai movimenti si è elevato un appello alle istituzioni: "Abbiamo apprezzato la presa di posizione del governatore dell’Emilia Romagna Michele de Pascale, ma vigileremo sulla coerenza tra annunci e fatti: come la decliniamo su questo territorio la rottura dei rapporti con Israele? Al nuovo rettore dell’Università che sarà eletto chiediamo: riusciamo a rompere i rapporti con aziende e istituti universitari israeliani, al di là delle chiacchiere sulla libertà accademica?".

Tanti gli interventi, tra i quali quello dell’avvocato Fausto Gianelli e la parlamentare Stefania Ascari del Movimento 5 stelle: "Sono stata al valico di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, con una delegazione di parlamentari dell’intergruppo per la pace tra la Palestina e Israele, e ho visto l’inferno. Dietro quel cancello ci sono migliaia di uomini, donne e bambini intrappolati sotto le bombe, senza cibo né acqua, privati di ogni diritto. Gaza sta morendo, e la comunità internazionale resta a guardare. Abbiamo visto con i nostri occhi i camion carichi di aiuti umanitari bloccati sotto il sole, lasciati marcire. Tonnellate di cibo e medicinali che potrebbero salvare vite, ma che restano fermi per volontà dello Stato terrorista Israele". Per Modena volta pagina "è stata una splendida piazza che ha voluto ricordare come l’attuale massacro del popolo palestinese, perpetrato con bombardamenti, armi e fame, abbia mietuto la vita di oltre 20-30 mila piccoli".

Intanto il Comune ha aderito all’iniziativa ’La Notte della democrazia’ tenendo accese le luci del Palazzo Comunale per chiedere lo stop dello sterminio a Gaza: "Nulla può giustificare la tragedia che sta vivendo il popolo palestinese".