In mostra la Belle Époque dell’economia

Esposti nella galleria di via Scudari i documenti dell’archivio di Bper Banca. Sabrina Bianchi: "Raccontano la storia del territorio"

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C’è una foto, scattata a Carpi negli anni ’30 del ‘900, dove è raffigurata una serie di donne intente a intrecciare i trucioli, ossia fili di paglia sottile da cui poi nasceranno cappelli divenuti noti in tutta Italia. Un’altra immagine della stessa epoca mostra invece decine di casse dello storico salumificio Maletti pronte ad essere spedite in mezzo mondo. In altre fotografie storiche invece c’è l’abbattimento delle mura di Modena a fine ‘800 oppure Enzo Ferrari e Renzo Orlandi nella celebre officina modenese di quest’ultimo. Attraverso le carte, gli oggetti, appunto le immagini e i manifesti si può raccontare la storia di una provincia come Modena, molto legata al manifatturiero: è questo l’intento di "Modena tra ‘800 e ‘900. La Belle Époque dell’economia", visitabile da oggi al 26 giugno presso gli spazi de La Galleria. Collezione e archivio storico, l’area espositiva di Bper Banca è in via Scudari 9. L’esposizione attraverso decine di pezzi non solo di proprietà della banca modenese, ma anche di altri enti culturali, racconta dunque una bella storia relativa alla crescita del territorio di quello che oggi è tra i più grandi istituti di credito in Italia. "Per la prima volta - spiega Sabrina Bianchi, responsabile patrimonio culturale di Bper - portiamo in pinacoteca i documenti del nostro archivio storico che è notificato dal 2015 come bene pubblico. Una fonte documentale importantissima che racconta non solo la storia della banca, ma del territorio. Abbiamo qui 4mila documenti collocati lungo 500 metri di scaffalatura". I contenuti della mostra sono affidati alla curatrice Chiara Pulini (allestimento di Stefano Bulgarelli): "Con i documenti dell’archivio bancario a confronto con tre archivi di impresa, della carrozzeria Orlandi, della società anonima del truciolo di Carpi e del salumificio Maletti di Casinalbo, raccontiamo la società che cambia. Tre attività cessate, ma che hanno lasciato un segno forte. Anche i documenti contabili e amministrativi di una banca e delle società possono essere curiosi e illustrano quanto accadde qui dagli ultimi anni ‘800 al primo ventennio del nuovo secolo". Nelle bacheche e sulle pareti le sorprese sono molte.

Al fianco del ritratto di Angelo Orlandi - fabbro, falegname e carrozzaio che nel 1859 fonda l’azienda poi passata nel 1881 sotto la Ghirlandina - ci sono pezzi originali in ottone di un fanale e clacson di un omnibus, un autobus di centocinquant’anni fa molto elegante come si vede anche nell’immagine della copertina del catalogo che accompagna la rassegna. Si vede anche il fluire degli eventi: gli Orlandi chiesero tramite lettera, l’8 febbraio 1915, un credito alla Popolare di Modena e al suo fianco è esposto anche il documento della apertura di credito concesso il mese seguente. Insieme a tanti poster pubblicitari - la réclame - della azienda di salumi Maletti anche carte su personaggi che fecero importante la banca, come Claudio Sandonnini, Emanuele Sacerdoti e Giuseppina Rovighi Cappi.

Stefano Luppi