In quelle ore Nabil ha saputo che Elisa aveva un nuovo amore

L’uomo avrebbe così trovato conferma ai suoi sospetti dopo la fine della relazione un mese fa

Era sfuggita da una situazione di estrema violenza ma dopo anni di vessazioni era riuscita, alla fine, a far arrestare il padre di sua figlia. Poi era arrivato Nabil e lei, Elisa Mulas, vittima del terribile massacro di via Manin, a Sassuolo, ci aveva creduto fino in fondo in quel rapporto: non voleva probabilmente accettare di essere finita in un nuovo vortice di violenza e soprusi. Aveva sperato fino all’ultimo che lui cambiasse ma, purtroppo, si era resa conto che non era possibile. Alla fine, un mese fa aveva trovato il coraggio di andarsene, di chiudere il portone della ferocia per cercare finalmente di seguire la strada dell’amore dopo essersi avvicinata ad un altro uomo. Nabil, però aveva capito che nella vita dell’ex compagna era entrata un’altra persona ed era divenuto sempre più ossessivo. Proprio il giorno della strage Elisa gli avrebbe confessato di essersi innamorata di un uomo: probabilmente qualcuno che, finalmente, la trattava con rispetto e la faceva sentire amata. Prima di sterminare tutta la sua famiglia il 38enne tunisino avrebbe quindi trovato conferma ai suoi sospetti: Elisa, dopo anni di violenze, finalmente aveva trovato il coraggio di guardare avanti e rifarsi una vita. Ma lui, il padre dei suoi figli, non accettava che la 43enne potesse finalmente essere felice allontanandosi da un uomo che le aveva fatto conoscere solo aggressività e umiliazione. Le indagini sul terribile massacro sono ancora in corso ma pare che l’assassino, lucidamente, abbia cancellato il futuro della ex compagna e dei suoi bambini non potendo più ricostruire ciò che reputava una sua proprietà: la famiglia. Ieri mattina sui corpi delle vittime: Elisa, i due figlioletti e la suocera Simonetta Fontana sono iniziate le autopsie. L’assassino ha infierito con almeno una decina di coltellate sui corpi della ex compagna, della suocera e dei bambini prima di morire dissanguato. Una volta terminati gli accertamenti medico legali, le salme saranno liberate e sarà organizzato l’ultimo sofferto addio alle vittime. La procura ha dato ora incarico ai periti per estrapolare quanto contenuto nei telefonini di Nabil e di Elisa: dopo aver ascoltato diversi testimoni tra le amiche della giovane mamma, vicini di casa e conoscenti è emerso come nel cellulare la donna custodisse prova delle minacce ricevute dall’ex compagno.

v. r.