ALBERTO GRECO
Cronaca

In ricordo di Marco Biagi: "Le sue idee innovative rivivono nella Fondazione"

Si conclude il convegno internazionale per commemorare il giuslavorista morto 22 anni fa. L’ex rettore Pellacani: "Era molto attento alle esigenze dei giovani. Ha lasciato il segno".

In ricordo di Marco Biagi: "Le sue idee innovative rivivono nella Fondazione"

In ricordo di Marco Biagi: "Le sue idee innovative rivivono nella Fondazione"

"Il 19 marzo 2002 ha lasciato nel mio cuore e nella mia memoria un segno indelebile". E’ la testimonianza rilasciata a 22 anni dall’assassinio del professor Marco Biagi dall’ex rettore Unimore Gian Carlo Pellacani. "La sua uccisione – prosegue Pellacani – è stata l’atto che ha sconvolto il mio rettorato, un avvenimento talmente inaspettato, tragico e doloroso che mai potrà essere cancellato dal mio ricordo. Ero vicino a Marco, ne apprezzavo il valore umano, l’innovatività delle proposte e le nobili motivazioni che lo spingevano verso i giovani. Per questo lo avevo voluto vicino come prezioso Delegato all’Orientamento al Lavoro. Mi conforta il fatto che in questi anni il pensiero di Marco Biagi, la sua opera, le sue idee abbiano trovato nella Fondazione, che porta oggi il suo nome, indiscussa eccellenza dell’università di Modena e Reggio Emilia, chi ha saputo tenerle vive dando continuità e attualità alle sue ricerche (alla sua "bottega" come diceva lui). Il miglior modo di onorarlo, il miglior ricordo è osservare i tanti giovani, ragazze e ragazzi, che nella Fondazione si formano al rigore scientifico, si incontrano e scambiano intuizioni, sollecitazioni, sfide nel segno del miglioramento e del perfezionamento di quegli studi nel campo del diritto del lavoro e delle relazioni industriali cui aveva dato impulso Marco Biagi". "Tanti sono i giovani che escono ogni anno dalla nostra università, laureati pronti ad affrontare il mercato del lavoro, e Marco era impegnato a favorirli proprio nel momento non sempre agevole dell’ingresso, consapevole che nella nostra società chi è fuori dal mondo del lavoro è irrimediabilmente escluso. A questo obiettivo vanno ancor oggi dedicati gli sforzi e le preoccupazioni di tutti per coronare il sogno che Marco Biagi, da vero maestro di vita, ci ha lasciato". E dall’anno successivo al suo assassinio per mano delle Brigate Rosse la Fondazione Marco Biagi, presieduta dalla moglie Marina Orlandi Biagi, organizza a cadenza un appuntamento di valenza internazionale nel filone del pensiero e delle intuizioni del docente modenese. L’argomento della due giorni di quest’anno iniziata ieri, e che si conclude oggi, presso la sede della Fondazione mette e confronto studiosi e studiose provenienti da tutto il mondo sul tema del dialogo sociale e delle sfide dovute alle molteplici trasformazioni in atto.

In particolare, oggi si discuterà sull’opportunità di estendere il dialogo sociale oltre i confini del lavoro subordinato, prendendo le mosse dagli Orientamenti sull’applicazione del diritto della concorrenza dell’Unione europea agli accordi collettivi concernenti le condizioni di lavoro dei lavoratori autonomi individuali, e del dialogo sociale osservato e analizzato da molteplici prospettive e in diversi settori, come quello agricolo e quello dell’automotive, nonché nel lavoro in cooperative. Inoltre, verrà analizzata la capacità di adattamento e di evoluzione del dialogo sociale in relazione allo sviluppo e all’implementazione di nuove tecnologie nei contesti lavorativi.