"In viale Storchi ci sono due covi di malviventi: aiutateci"

La portavoce dei commercianti: "Entrano ed escono da due negozi all’apparenza vuoti. Ci minacciano e intralciano il nostro lavoro".

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"Stanno qui con uno scopo soltanto: intimidire la gente. Far capire che comandano loro. Perché sanno che noi stiamo protestando. Una di queste attività che utilizzano come ‘base’ per i loro traffici strani è chiusa da un anno eppure entrano ed escono da queste vetrine. Adesso mi chiedo: cosa ci vanno a fare lì dentro? Come li vediamo noi, ogni giorno, a loro dovrebbe farci caso anche qualcun’altro. Poiché i nostri esposti non sono stati per ora presi in considerazione, oggi ci troviamo per presentare una denuncia penale affinchè vengano identificate tutte queste persone". Così una commerciante di viale Storchi, che per ovvi motivi preferisce restare nell’anonimato rompe il silenzio dopo tre anni di minacce e presenze ‘inquietanti’ nella nota strada e si fa portavoce dei timori e del malcontento di residenti e negozianti.

"Il problema è legato a due esercizi commerciali che, secondo alcuni residenti, coprono appunto altri traffici. Li abbiamo notati durante gli scambi, li vediamo i ragazzi, che arrivano alla spicciolata. Le forze dell’ordine sono intervenute più volte ma non è servito a nulla. Parliamo di negozi gestiti da stranieri, nordafricani o pakistani che pullulano h24 di pregiudicati. Fungiamo quotidianamente da bersagli – continua la commerciante – siamo vittime di minacce, parolacce, insulti di ogni genere e pure sputi. Ultimamente, sapendo che abbiamo più volte chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, si siedono davanti alle entrate dei nostri esercizi commerciali e cercano di non farci passare". La commerciante fa presente come nel tempo siano stati presentati diversi esposti. "Si sono messi a correre sulle biciclette per poi tentare di investirci – spiega ancora - questo non è degrado ma qualcosa di peggio: un segnale agli abitanti che reagiscono di intimidazione vera e propria. Sono tutti ragazzi tra i 15 e i 30 anni; non hanno niente da fare tutto il giorno e quando chiediamo loro di andarsene rispondono: ‘Siamo clandestini’. Quello che più mi mette in difficoltà come cittadina e come rappresentante degli abitanti della zona è rendersi conto che le forze dell’ordine conoscono la situazione ma non possono farci nulla. Entrano in carcere una notte, l’indomani sono già fuori. In più – conclude - a livello commerciale è un disastro: le persone non si attentano più ad entrare nei nostri negozi poiché dall’esplosione dell’emergenza occupano aree intere della strada ed è un’indecenza".

v. r.