
Lo staff dell’ospedale di Comunità che da ieri ha aperto a Carpi
È attivo da ieri il nuovo ospedale di Comunità di Carpi: i pazienti saranno trasferiti dall’attuale sede di Novi al secondo piano della Casa Residenza Anziani ‘Il Carpine’, riqualificato grazie all’investimento del Comune di Carpi da 317 mila euro in un progetto complessivo che ha riguardato anche il piano terra della stessa Cra, gestita dalla cooperativa Domus. Saranno attivati 20 posti letto (rispetto ai 15 posti di Novi).
L’ospedale di Comunità è una struttura che offre un livello di assistenza intermedia tra l’assistenza in ospedale e al domicilio. Accoglie prevalentemente pazienti che non presentano patologie acute, che hanno bisogno di cure difficilmente gestibili a domicilio o hanno malattie croniche che richiedono controlli periodici e terapie particolari, o a seguito delle dimissioni, e in ogni caso per periodi temporanei. Nella struttura l’assistenza è fornita da professionisti sanitari con differenti competenze (medico di medicina generale, infermiere, OSS e fisioterapista secondo necessità) che collaborano in base a un Piano Assistenziale Individuale (PAI) concordato con il paziente e la sua famiglia e che permette di fornire un’assistenza personalizzata, mirata ai suoi bisogni, con l’obiettivo di restituire l’autonomia possibile.
"Siamo molto contenti di aver ‘completato’ il progetto – afferma Stefania Ascari, direttrice del Distretto sanitario di Carpi – che inizialmente aveva trovato collocazione a Novi in attesa della sistemazione dei locali di Carpi. La vicinanza de ‘il Carpine’ all’ospedale Ramazzini e alle altre strutture sanitarie del territorio è stata uno dei criteri che hanno guidato la scelta di collocare nell’edificio anche l’ospedale di comunità".
Afferma il sindaco Riccardo Righi: "Con l’avvio delle attività del nuovo ospedale di Comunità realizziamo un investimento concreto nella sanità di prossimità, attenta ai più fragili e alle loro famiglie. È un presidio importante, che rafforza la rete territoriale dei servizi e rappresenta una risposta concreta ai bisogni di cura intermedia tra ospedale e domicilio. Abbiamo scelto di sostenere questo progetto con uno stanziamento per la ristrutturazione del secondo piano della Cra, convinti che investire in strutture sanitarie accessibili e integrate sia un dovere verso la nostra comunità. Questa realizzazione è frutto della collaborazione con l’Ausl di Modena, con cui continuiamo a lavorare fianco a fianco per una sanità più vicina, più umana e più efficiente".
Maria Silvia Cabri