
Presentata da Avs e sottoscritta anche dal Pd e dal Movimento 5 stelle
La mozione presentata da AVS e firmata da tutti i consiglieri di maggioranza di Pd e Mo5s evidenzia un impegno condiviso per promuovere iniziative di riduzione dei rifiuti urbani e speciali nell’intero territorio provinciale, con l’obiettivo di dismettere l’impianto di via Cavazza entro il 2034.
L’analisi fornisce dati dettagliati sull’attività dell’impianto, come il volume di rifiuti bruciati, i livelli di emissioni rispetto ai limiti di legge, e i residui generati, evidenziando anche le evidenti riduzioni dei conferimenti e i benefici ambientali riscontrati fino ad oggi. Viene inoltre sottolineato l’impatto ambientale complessivo, inclusi le emissioni di anidride carbonica, traffico pesante e altri aspetti di sostenibilità.
Nel 2023, l’impianto ha bruciato circa 215.927 tonnellate di rifiuti, dei quali il 58% erano rifiuti urbani e il 42% rifiuti speciali. Questi hanno prodotto circa 135 gigawattora di elettricità. Nel 2024, i conferimenti sono diminuiti sotto le 187.487 tonnellate, registrando una contrazione di circa 28.440 tonnellate rispetto al 2023. Dei rifiuti conferiti nel 2024, il 50,9% erano rifiuti speciali a libero mercato, il 12,6% provenivano da altre province, e il 36,5% erano rifiuti urbani della provincia di Modena.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani provenienti dalla provincia di Modena e conferiti all’impianto, nel 2023 erano state inviate 124.819 tonnellate, mentre nel 2024 sono scese a 68.404 tonnellate, con una diminuzione del 45,2%. I rapporti mensili dell’Arpae mostrano che i valori delle emissioni rispettano ampiamente i limiti previsti dalla Autorizzazione Integrata Ambientale: ad esempio, nel dicembre 2024, le polveri sottili erano a 0,44 milligrammi per metro cubo rispetto al limite di 5, e altri inquinanti come gli ossidi di azoto, acidi cloridrici, monossiido di carbonio e mercurio sono rimasti sotto i limiti di legge. La qualità dell’aria risulta essere quindi in conformità alle norme ambientali.
Dal processo di combustione derivano residui solidi, tra cui circa il 20% in massa di scorie grosse, circa 40.000 tonnellate all’anno, che vengono trattate per recuperare metalli e in parte destinate alla discarica. In aggiunta, circa il 3-4% di polveri o fly-ash, classificato rifiuto pericoloso (6-8.000 tonnellate all’anno), viene smaltito in impianti specializzati. L’incenerimento di circa 200.000 tonnellate all’anno di rifiuti emette in atmosfera circa 200.000 tonnellate di anidride carbonica.