La giunta delle immunità parlamentari del Senato ha deliberato "positivamente", dando ragione all’ex senatore e ora si passa al voto. In discussione il ‘caso Giovanardi’ e l’utilizzabilità o meno nel processo in corso a Modena, per la nota inchiesta sulle White List di video girati da un imprenditore durante un colloquio con l’ex senatore. Giovanardi è infatti imputato per minacce a corpi politici-amministrativi, rivelazione di segreti d’uffici e oltraggio a pubblico ufficiale inteso come minaccia a pubblico ufficiale. Il tema dell’utilizzabilità di quelle video registrazioni era in discussione presso la giunta del Senato e la maggioranza ha votato positivamente: si tratterebbe di intercettazioni non autorizzate, secondo la giunta e non di documenti (come ritiene il tribunale di Modena). Se il voto in aula sarà ‘favorevole’ si porrà il problema dinanzi al tribunale che potrebbe prenderne atto e non utilizzare il materiale in questione. Altrimenti dovrebbe sollevare il conflitto, passando la ‘palla’ alla Corte Costituzionale. "Il Senato ancora una volta mi ha dato ragione nel difendere il principio costituzionale che i parlamentari non possono essere processati per le opinioni espresse ed i voti dati nell’ esercizio delle loro funzioni – sottolinea Giovanardi. Nel caso specifico la Giunta ha rilevato che la intercettazione video nel mio ufficio di parlamentare non poteva essere utilizzata nel processo senza autorizzazione della Camera di appartenenza, mai richiesta dal Tribunale. Ricordo che non ho mai preso un centesimo dagli imprenditori modenesi colpiti da interdittive antimafia sbagliate, poi tutti riammessi in white list, e non ho mai avuto nessun rapporto con la ‘ndrangheta calabrese. Continuo a testa alta questa battaglia".
CronacaInchiesta sulle white list. Giovanardi: "Il Senato mi ha dato ragione"