Incidente Modena, non si trova il camion che ha ucciso il ciclista

Continuano le ricerche del mezzo che ha travoltoil 46enne in bici in via Emilia Est

L'incidente mortale avvenuto sul ponte di Sant'Ambrogio (foto Fiocchi)

L'incidente mortale avvenuto sul ponte di Sant'Ambrogio (foto Fiocchi)

Modena, 13 gennaio 2019 - Le targhe dei mezzi pesanti non sono ‘nitide’ e non si sa con esattezza da quanto giacesse ai lati della carreggiata, privo di vita. Saranno ora passati al vaglio i filmati che hanno catturato, in quell’arco di tempo, il passaggio di camion sulla via Emilia Est. Servirà un lavoro certosino da parte degli uomini della polizia stradale per individuare il camionista che ha travolto e ucciso, venerdì mattina Mourad Taos, 46enne di Casablanca (Marocco) mentre percorreva la strada in bicicletta, all’altezza dello svincolo di via Montecatini e il ponte di Sant’Ambrogio; direzione Castelfranco.

AGGIORNAMENTO Identificato il camionista pirata

L'autostraportatore potrebbe essere fuggito dopo il terribile impatto oppure – data anche la scarsa visibilità a quell’ora del mattino – potrebbe non essersene accorto. Tutto dipenderà dall’urto che, una volta intercettato il mezzo, emergerà sulla carrozzeria. Se i segni riguarderanno la parte anteriore, probabilmente si tratta di un pirata della strada. Se ad investire e uccidere il marocchino, invece, è stato un grosso autoarticolato che lo ha colpito con il rimorchio, il conducente potrebbe veramente non essersene accorto. È presto per dirlo ma la ‘rosa’ dei mezzi di passaggio, prima delle 7 di venerdì in quel tratto, è stata comunque ristretta e gli agenti hanno passato al setaccio i filmati delle molteplici telecamere nella zona.

Il prossimo passo sarà quello di contattare le aziende dei mezzi individuati affinchè confermino o meno la presenza del conducente sul posto. Quel che restituiscono le immagini sono per lo più ‘sagome’ di scritte o teloni. La vittima, proveniente da Modena e in sella ad una mountain bike, dove abitava insieme al figlio di undici anni in una casa affidatagli dai servizi sociali, era diretta a San Cesario per raggiungere il posto di lavoro. Taos, però, a San Cesario non c’è mai arrivato. È stato falciato e ucciso in una grigia mattina di gennaio sulla strada da un camionista senza nome. L’incidente mortale è stato segnalato in procura, con le ipotesi di reato di omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso, per il momento a carico di ignoti.