Incubo nozze forzate a Modena: "Sotto protezione anche il fidanzato della giovane indiana"

Dopo la denuncia della 19enne, misure di sicurezza per il ragazzo. L’avvocato Iannuccelli: "Ha ricevuto minacce dai genitori di lei, sono considerati in pericolo anche la madre e il padre"

La 19enne indiana, abitante nel modenese, ha denunciato la propria famiglia per un matrimonio forzato

La 19enne indiana, abitante nel modenese, ha denunciato la propria famiglia per un matrimonio forzato

Modena, 30 aprile 2023 – “Si trova in una località sicura e altamente monitorato dalle forze dell’ordine" il 20enne indiano residente nel reggiano del quale si è innamorato la 19enne connazionale abitante nel modenese che ha denunciato la propria famiglia per un matrimonio forzato. A riferirlo è Barbara Iannuccelli, l’avvocato della ragazza. Una vicenda che riporta alla mente tantissime analogie col caso Saman Abbas e del suo fidanzato Saqib Ayoub (co-assistito proprio dalla stessa legale nel processo a Reggio per l’omicidio della pakistana a Novellara). Per fortuna però, stavolta si è arrivati in tempo a salvare la ragazza.

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Come già raccontato da Qn-il Resto del Carlino in questi giorni, la 19enne indiana è stata ospitata dalla preside della sua scuola, alla quale si era rivolta per chiedere aiuto. Ma la novità è che anche il fidanzato – "un 20enne ben integrato, questa forse è l’unica differenza con Saqib, così come la famiglia di lei che non lavora, tanto per intenderci, nell’ambito dell’agricoltura", spiega Iannuccelli – si trova sotto protezione, così come anche i suoi genitori. "Sono in pericolo perché hanno ricevuto delle minacce dalla famiglia di lei, proprio come accaduto a Saqib con la famiglia Abbas. Anche se i genitori di Saqib si trovano in Pakistan, mentre la famiglia del ventenne indiano è qui".

L’avvocato racconta poi come si sono conosciuti. "Così come Saman e Saqib, anche per i due ragazzi di origine indiana la scintilla è scoccata sui social perché è la loro unica finestra aperta sul mondo. Purtroppo non hanno la libertà di poter andare a fare le ‘vasche’ in via Emilia come tutti i ragazzi della loro età". E puntualizza: "Pensate che è stata la stessa ragazza a dire ai suoi genitori di aver conosciuto questo giovane e che si volevano bene. In modo ingenuo ha pensato che non ci potessero essere problemi, essendo un connazionale e della stessa religione sikh. Ma poi sono arrivate le minacce, le botte e la segregazione in casa. Poteva andare solo a scuola e le sequestravano il telefonino già dalle 8 del mattino prima di andare sui banchi. La famiglia aspettava solo che si diplomasse, poi a giugno sarebbero andati in patria per le nozze forzate. Era già stata promessa ad un altro uomo".

Infine la Iannuccelli ribadisce l’appello: "La ragazza ora è felice per essersi salvata e direi che ce l’abbiamo fatta. Anche se denunciare significa poi ritrovarsi soli. Io le sono vicina, ma attendo che anche la procura modenese lo faccia, dando corso alla denuncia della precisa e circostanziata. Perché non si segue il codice rosso? Mi aspetto qualcosa di più di quello che ha fatto finora la magistratura. Abbiamo già perso Saman per colpa di uno Stato assente, altrimenti sarebbe anche lei qui a rilasciare tutte le interviste del mondo...".