Modena, 25 settembre 2024 – Ha appena 14 anni il paziente che, domenica pomeriggio, ha aggredito con violenza un’infermiera all’interno del pronto soccorso del Policlinico. Poco prima, infatti, il ragazzino era arrivato al ps con un’ambulanza: i passanti lo avevano trovato a terra, sotto i portici del centro, incosciente a seguito dell’assunzione smodata di alcolici. Una volta sveglio il minore ha strattonato la sanitaria, cercando di colpirla con calci e pugni per poi sputarle in faccia.
Non è certo la prima aggressione fisica o verbale ai danni di operatori sanitari purtroppo: anzi, parliamo di 133 casi solo nel primo semestre del 2024.
Lo scorso anno, invece, sono stati 328 gli episodi di violenza (aggressioni fisiche e verbali nella maggior parte dei casi) registrati negli ospedali di Modena e provincia, ben 114 al Policlinico. Numeri che fanno riflettere e su cui risulta essere sempre più fondamentale mantenere i riflettori accesi.
Riavvolgendo il nastro, il responsabile della violenza di domenica pomeriggio al Policlinico è un minore straniero non accompagnato di origine tunisina: a causa dell’aggressione, l’infermiera ha riportato lesioni per quindici giorni di prognosi.
Soccorsa dai colleghi, sul posto domenica sono subito arrivati anche i carabinieri che hanno identificato il minore: ora il 14enne si trova all’interno di una comunità.
A intervenire sulla grave situazione delle aggressioni ai danni dei sanitari è Gennaro Ferrara, segretario Cisl Funzione Pubblica, responsabile della Sanità. "Un aggressione al giorno, questo dicono i dati ed è un problema serio che non riguarda solo Modena – commenta il sindacalista –. Il fenomeno è esploso dopo il covid ed ora serve sinergia sul territorio. Cosa chiediamo? Sicuramente posti di polizia h24 nelle strutture come in ps poiché abbiamo notato che con l’apertura del posto di polizia h24 la situazione è più tranquilla. Funge da deterrente rispetto alla presenza di guardie giurate, seppur indispensabili – prosegue Ferrara –. Inoltre si dovrebbe iniziare ad educare gli studenti ad un senso civico e di rispetto nei confronti degli operatori sanitari, ma sarebbe fondamentale anche una figura ‘formata’ all’interno del ps: spesso chi aggredisce è un paziente insospettabile".
"Siamo abituati al tutto e subito – conclude Gennaro Ferrara – ma le persone devono capire che per noi i pazienti sono tutti uguali e se c’è da attendere, si deve attendere".
Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’AOU di Modena ribadisce: "È evidente che qua c’è anche un problema sociale. Un percorso di formazione, educazione ai nostri cittadini va fatto. Il nostro è un servizio prezioso, gratuito e dobbiamo far si che venga rispettato".