VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Infermieri, sos organici: "Clima teso, a rischio la qualità dell’assistenza"

Stato di agitazione per il personale della Chirurgia dell’ospedale di Baggiovara. Incontro in Prefettura, Cgil: Mancato accordo". Avanti con azioni di protesta.

Stato di agitazione per il personale della Chirurgia dell’ospedale di Baggiovara. Incontro in Prefettura, Cgil: Mancato accordo". Avanti con azioni di protesta.

Stato di agitazione per il personale della Chirurgia dell’ospedale di Baggiovara. Incontro in Prefettura, Cgil: Mancato accordo". Avanti con azioni di protesta.

"L’organico è insufficiente. La situazione non penalizza solo i lavoratori ma pone a rischio la qualità dell’assistenza. Inoltre, visti gli inevitabili ritardi, aumenta il rischio di aggressioni verbali e non solo all’interno del reparto". E’ questo il grido d’allarme delle lavoratrici e dei lavoratori del reparto di chirurgia di Baggiovara che da mesi vivono la carenza del personale infermieristico e assistenziale rispetto alla complessità clinica dei pazienti ricoverati ad elevata necessità assistenziale. A spiegare cosa sta accadendo nell’importante reparto è Giulia Casamassima, responsabile della sanità per la Fp Cgil Modena che ieri mattina ha preso parte in Prefettura ad un incontro per un tentativo di conciliazione relativo allo stato di agitazione a cui erano convocati appunto funzione pubblica Cgil e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena. "Abbiamo chiesto di essere ricevuti dalla Prefettura avendo riscontrato una prima grande sofferenza in un reparto dell’ospedale di Baggiovara, che è quello della chirurgia; in sofferenza già da un paio d’anni con un numero di lavoratori che ormai è al minimo necessario per poter svolgere l’attività – afferma –. Questo causa il fatto che ad ogni minima assenza, ad ogni congedo preso dai lavoratori il reparto è in sofferenza e si fa davvero fatica a tenere alta la qualità di un servizio e i lavoratori hanno paura di sbagliare, essendo sovraccarichi di lavoro. Nella normalità i turni sono di 7 ore e 12 ma accade che quando vi sono assenze i lavoratori vengano richiamati nei giorni di riposo, vengano chiamati a svolgere più ore rispetto a quelle preventivate. Anche quando si è al lavoro vi è un carico di pazienti davvero non più sopportabile. Siamo preoccupati per la salute del paziente (chi opera sui pazienti deve essere lucido, in forma) e per la qualità del servizio. Non dimentichiamoci che spesso gli ospedali sono diventati punti di ‘riferimento’ per le aggressioni e quando le risposte arrivano in ritardo, non è raro che ci siano aggressioni verbali o che il clima nel reparto si vada ad esacerbare". Ieri, però, l’incontro ha portato ad un nulla di fatto. "Avevamo chiesto anche di intervenire sulle attività di barellaggio che normalmente viene portata avanti da una azienda diversa che è in appalto ma dalle 19 in poi tutto l’ospedale di Baggiovara non ha più questo servizio. Abbiamo trovato un’azienda che ci ha rimandato di due mesi e ci aspettavamo almeno una risposta concreta subito e un percorso da costruire nel tempo. I lavoratori, quando siamo scesi per chiedere se un rimando a fine luglio per discutere del sistema fosse sufficiente, ci hanno risposto di no: quindi siamo arrivati ad un mancato accordo che si tradurrà forse in uno sciopero.

I lavoratori sono però sotto il numero di lavoratori che potrebbe esserci in uno sciopero, quindi è probabile che andremo avanti con azioni dimostrative per sensibilizzare la cittadinanza".

Valentina Reggiani