Investita e uccisa, il ’pirata’ patteggia 2 anni

Pena sospesa per il 34enne che fuggì dopo aver travolto Gorica. Il figlio della vittima: "Non mi aspettavo molto di più dalla giustizia italiana"

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Aveva travolto e ucciso con la sua auto Gorica Dilic, la cuoca di 52 anni che, dopo il lavoro stava tornando a casa in bicicletta. Dopo l’investimento il ‘pirata’ si era dato alla fuga. L’episodio era accaduto il 14 novembre dello scorso anno. Ieri il giovane, un 34enne modenese, nell’ambito dell’udienza preliminare davanti al giudice ha patteggiato in tribunale la pena a due anni: appena entro il limite per beneficiare della sospensione condizionale. "Non mi aspettavo molto di più, purtroppo la legge italiana è questa – ha commentato la sentenza il figlio Milos – Certo è che due anni per aver commesso un atto così grave sono proprio pochi. Ci resta almeno la consolazione che un po’ di giustizia mia mamma l’ha ricevuta".

Il giovane imputato era stato rintracciato il giorno dopo l’incidente dagli inquirenti e per lui la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale, con le pesanti aggravanti della fuga e dell’omissione di soccorso. Al 34enne sono state però riconosciute tutte le attenuanti e l’avvenuto risarcimento ai familiari della vittima. I due figli e l’anziana mamma della signora Gorica, attraverso Studio3A-Valore S.p.A. a cui si erano affidati, sono stati infatti già integralmente risarciti dall’assicurazione e per questo, per legge, non hanno potuto costituirsi parte civile al processo né dunque incidere sul patteggiamento concordato con il pm attraverso il loro avvocato.

Era l’una di notte di domenica 14 novembre quando, all’incrocio tra via Marzabotto e via La Spezia la signora Gorica fu travolta dall’auto pirata. La donna, di origini serbe ma trasferitasi in Italia per lavoro nel 1996, stava rincasando in sella alla sua bici, dopo aver lavorato al ristorante "Stradyvari" alla Madonnina, dove era assunta da anni e dove era stimata e benvoluta da tutti. Quella notte l’automobilista, arrivando alle sue spalle, la travolse in pieno nonostante lei procedesse regolarmente a bordo strada, dandosi poi alla fuga. Dalle perizie era emerso come il 34enne avesse perso il controllo del suo Suv "a causa della velocità sostenuta e dell’asfalto bagnato" per poi ‘schivare’ un’altra vettura e travolgere in pieno la donna. L’automobilista si era quindi dato alla fuga su quella che è risultata essere la vettura intestata alla madre del ‘pirata’. Il giovane ha poi spiegato di non essersi reso conto inizialmente di quanto causato e di essere fuggito poiché sotto choc.

L’incidente è stato anche oggetto di un’apposita perizia cinematica che il sostituto procuratore titolare del procedimento penale ha affidato al consulente tecnico, l’ingegner Mauro Gambino, per ricostruirne la dinamica, le cause e tutte le responsabilità: alle operazioni peritali ha partecipato, come consulente tecnico di parte, anche l’ingegner Mattia Strangi, messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui i congiunti della vittima si sono rivolti.

Valentina Reggiani