"Io, seguita e palpeggiata da due minorenni"

La testimonianza di una ragazza di 22 anni: "E’ accaduto in via Mazzini, intorno alle 15. Sono fuggiti ridendo. Mi sono sentita demoralizzata"

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di Ylenia Rocco

La seguono per qualche chilometro e per non farsi notare si nascondono dietro le auto parcheggiate. Appena termina la fila di macchine, uno di loro le palpa le parti intime. La vittima è A.G, 22enne, che verso le 15 di ieri pomeriggio tornava a casa dopo alcune commissioni svolte in centro. "Stavo percorrendo via Giuseppe Mazzini -racconta la giovane donna- quando ho notato questi due ragazzi. E’ stato un attimo: uno di loro mi ha dato uno schiaffo sul fondoschiena, per poi scappare ridendo". L’istinto di A. è stato di rincorrerli. "Volevo capire chi fossero - continua - ma indossavo dei sandali e mi è risultato difficile". A demoralizzare la donna sarebbe stata anche l’età dei due: "Erano giovani, potevano avere tra i 14 e i 16 anni. Purtroppo non sono riuscita a dargli un volto, ricordo però che vestivano entrambi con una maglietta nera". Sul profilo Instagram la 22enne ha voluto condividere con i suoi followers il triste episodio. "Sono arrabbiata, delusa e demoralizzata,- scrive nella parte conclusiva del post- ma soprattutto stanca di vivere in questa cultura dello stupro che ci opprime e che non si può sfuggire in alcun modo. Nessuna donna è mai al sicuro, che sia da sola o in compagnia, che sia in un luogo deserto o affollato, che sia poco o tanto vestita". Ma le molestie che hanno spinto A.G a parlarne sono anche altre. "Settimana scorsa sono stata palpata in un locale conosciuto alla movida sassolese e proprio a seguito di quest’altro episodio, mi ero promessa di denunciare qualsiasi altra molestia", rivela la ragazza. "Capita spesso che noi ragazze per non ‘rovinarci’ la serata, o per vergogna, lasciamo correre - continua - ma bisogna denunciare sempre, perché magari c’è più possibilità che la prossima volta questa persona, per timore, non ripeta un gesto che deve essere condannato da tutti". La giovane età dei ragazzi dall’altra parte rischia di far perdere le speranze a tutte quelle donne che combattono ogni giorno per il cambiamento perché "con le nuove generazioni quello che si spera è che la mentalità cambi" e che "la donna non venga più vista come un oggetto". A.G dall’altra parte condanna chi sminuisce questi episodi associandoli ad una bravata: "Toccare il corpo di una donna senza consenso invece è una cosa gravissima". E poi conclude: "L’insegnamento del consenso deve partire dalle scuole, non lo si può lasciare alle famiglie. Ci vorrebbero dei corsi di educazione sessuale e di genere, aiuterebbe la sensibilizzazione".