
Da una parte il ‘testa bassa e lavorare’ rivolto agli assessori, dall’altra la costruzione di una lista civica con il suo nome attraverso la quale pescare magari il candidato sindaco che possa mettere d’accordo tutta la coalizione. Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in questi mesi che separano la città dalle amministrative del 2024 sarà sempre più impegnato su due fronti: l’attività di primo cittadino e il tessitore politico.
La possibilità di una ’lista civica Muzzarelli’, per ora chiamiamola così, circola da tempo con andamento carsico nel partito e in queste ore le voci tornano a farsi insistenti visto che la strada del terzo mandato è chiusa. I nomi di area Pd che vorrebbero candidarsi non convincono Muzzarelli che accarezza l’idea di un soggetto politico autonomo che affianchi il Partito democratico e lo aiuti ad andare oltre il perimetro consueto. Agganciando mondi culturali, imprenditoriali e delle professioni altrimenti non inclini a schierarsi sotto una sigla partitica. E chissà poi che da questa eventuale lista non germogli anche il candidato sindaco che metta d’accordo i Dem e che si confronti in primarie aperte con gli altri aspiranti primi cittadini della coalizione. Era in questa logica che rientrava la suggestiva candidatura, peraltro tramontata sul nascere, della presidente di Politecnica di Francesca Federzoni. Cui adesso si aggiungono i nomi di Donatella Pieri, presidente della Fondazione Ago, e della docente di Unimore nonché consigliera di amministrazione di Bper Banca Elisa Valeriani. L’eventuale lista consentirebbe all’attuale sindaco di ritagliarsi un ruolo da Richelieu del suo successore, di restare sulla breccia approdando in Consiglio comunale almeno per un anno in vista delle regionali del 2025 (quando dovrà giocarsi la possibilità, come si scriveva nei giorni scorsi, di diventare assessore regionale alla Sanità): in chi fa politica c’è sempre un misto di spirito civico al servizio degli altri e legittima ambizione personale. Ma soprattutto c’è la consapevolezza di non potersi permettersi di finire nel cono d’ombra dopo aver ricoperto un incarico di prestigio, neanche per un anno. Pena l’uscita definitiva dai giochi.
Il disegno però deve fare i conti con chi nel partito ci vuole provarci e in questo momento è frenato proprio dallo stop di Muzzarelli. Abbiamo dato conto ieri dell’insofferenza del Pd rispetto allo stallo in corso, la sollecitazione che arriva da più parti ai potenziali candidati a, parlando freudianamente, ‘uccidere il padre’, a disobbedire a Muzzarelli. C’è chi fa notare peraltro che anche lo stesso partito potrebbe a un certo punto alzare la voce e rimettere il sindaco al suo posto.
In ogni caso i tentativi di guadagnare il palcoscenico non riguardano poche persone, anzi. Tuttavia man mano che passano i giorni la corsa si sta progressivamente stringendo a tre: Andrea Bortolamasi e Andrea Bosi (legati dal ‘patto della tagliatella’ stretto a marzo scorso alla trattoria il Giardinetto con possibile ticket sindaco-vicesindaco a seconda di chi vince), con l’outsider o l’underdog come si usa dire adesso Francesco Ori. Gli annunci non sono ancora ufficiali, ma i potenziali generali stanno muovendo le truppe, abbozzando liste elettorali con la speranza-ambizione di pescare in mondi non solo necessariamente di centrosinistra. Chi sarà il primo a muovere sulla scacchiera?