Isolamento Covid, barista positiva non riceve la lettera: "Intrappolata nel caos tamponi"

Gloria Dolcini racconta il limbo in cui si è trovata dopo essere risultata positiva ad un tampone rapido: "Tra Usl, Urp e medico solo rimpalli, dovrò vaccinarmi anche se non sono passati i canonici 120 giorni"

Gloria Dolcini

Gloria Dolcini

Modena, 23 gennaio 2022 - "Ero positiva, ma non ho mai ricevuto la lettera di isolamento. Sono risultata negativa dopo dieci giorni, ma non risultando in isolamento prima, in sostanza, è come se il Covid non lo avessi mai avuto. Morale: tra poco il mio Green pass non sarà più valido e per riuscire ad ottenere il certificato verde dovrei fare la terza dose di vaccino. Ma non posso perchè devo attendere che trascorrano 120 giorni dalla positività. Un incubo". A raccontare il calvario burocratico in cui è precipitata è Gloria Dolcini, una barista di Sassuolo che lancia un appello affinchè chi di competenza la aiuti ad uscire dal ‘limbo’.

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"So che non sono l’unica ad avere questo problema ma non so più a chi rivolgermi – premette –. Sono vaccinata con due dosi, ma lo scorso 4 gennaio, dopo aver effettuato un tampone in farmacia, sono risultata positiva. Il referto – spiega – è arrivato sul fascicolo sanitario e veniva appunto indicata la positività. A quel punto mi è arrivato un messaggio che chiedeva di inserire nome e cognome: ho seguito la procedura e da quel giorno ho ricevuto – e lo ricevo ancora – un sms da parte dell’Ausl con la richiesta di indicare temperatura e sintomi. Ho chiamato la dottoressa a quel punto: mi serviva il certificato di positività per il lavoro ma mi ha risposto che non poteva rilasciarmelo poiché non risultavo in isolamento. La cosa strana – commenta Gloria Dolcini – è che mia figlia è risultata anch’ella positiva e il giorno stesso ha ricevuto la lettera di isolamento sul fascicolo sanitario. Io, però, non ho ricevuto nulla. Ho rispettato i miei dieci giorni a casa, in isolamento – spiega la giovane – e a quel punto mi sono sottoposta al secondo tampone in farmacia, risultato negativo. Mi è arrivato l’ennesimo referto sul fascicolo elettronico ma non la fine dell’isolamento. Come se non bastasse – racconta ancora Dolcini senza nascondere un certo disappunto – la farmacista mi ha fatto pagare il tampone affermando che, appunto, non risultavo in isolamento. In tutto questo periodo il mio Green pass non si è mai disattivato: avrei potuto andare in giro a fare quello che volevo. Ma non sono così e ho rispettato le regole, restando in casa fino al tampone che attestava la fine della malattia. Il punto è: senza lettera di inizio e fine isolamento non ho il Green pass e il dieci febbraio dovrei sottopormi alla terza dose. Senza certificato verde, per andare a lavorare dovrei fare i tre tamponi a settimana ma, alla fine, io sono in regola. Come posso sottopormi alla terza dose se ho appena avuto il Covid? Sul sito dell’Ausl viene chiaramente indicato come si debbano attendere 120 giorni prima di effettuare la terza dose se si ha contratto il virus. Ho chiamato l’Urp e si sono messi in contatto con l’Ausl ma non ho ottenuto risposta; il medico di base non sa cosa consigliarmi e mi sono rivolta pure al Ministero della Salute", fa notare Gloria Dolcini. "Alla fine mi hanno tutti rimpallato da un numero e l’altro senza trovare – spiega ancora Dolcini – una soluzione. A questo punto chiedo: tra venti giorni mi scade il Green pass. Mi trovo costretta a fare una vaccinazione che non dovrei fare. Cosa deve fare un cittadino per ottenere un documento che gli spetta e che, soprattutto, gli restituisce la libertà?".