Istanbul news, il cooperatore: "Io, finito per caso nel cuore dell’attentato"

Il cooperatore ’Mimmo’ Akbas era in centro a Istanbul: collabora con Elisa Fangareggi nelle missioni umanitarie al confine con la Siria

Modena, 15 novembre 2022 - "Ero a pochi metri dal punto dove la bomba è esplosa: abbiamo capito subito che c’era stato un attentato e siamo fuggiti. Ora l’allarme è alto e in molti luoghi non si può accedere per questioni di sicurezza". Una manciata di metri in più e Mimmo Dundar Akbas si sarebbe trovato suo malgrado nel bel mezzo del terribile attentato nel centro di Istanbul, dove domenica hanno perso la vita sei persone e quasi un centinaio sono rimaste ferite. L’attentatrice di Istanbul - di nazionalità siriana e che ha confessato di essere stata addestrata dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e dalle milizie curde siriane dello Ypg – è stata arrestata ma Mimmo Dundar Akbas spiega come si temano ora ulteriori attacchi.

'Mimmo' Dundar Akbas nel campo profughi che ospita i siriani
'Mimmo' Dundar Akbas nel campo profughi che ospita i siriani

L’uomo da tempo è referente della nota fondazione Time4Life international che da dieci anni porta aiuti ai bambini che vivono nei paesi più poveri e fondata da Elisa Fangareggi, 41enne modenese. "Tornerò a Modena a febbraio – spiega Mimmo Dundar Akbas – come ho fatto anche lo scorso anno. Infatti sono referente di Times For Life ma vivo in Turchia e insieme ad Elisa ho effettuato decine di missioni, a partire da quelle dedicate all’aiuto dei profughi siriani a partire dal 2012. Ogni anno arriviamo anche a quindici missioni ma da qualche tempo ero tornato a casa e il giorno dell’attentato avevo appena raggiunto mio fratello - racconta ancora – che vive appunto a Istanbul, a pochi metri dal luogo della strage. Sono andato sul posto quando hanno tolto i blocchi ma nell’immediatezza non ci facevano avvicinare; temevano ci fosse un altro attentatore nella stessa zona e ci siamo subito allontanati dal luogo in cui è successo. Ora a Istanbul c’è allarme per altri attentati perchè la responsabile, dicono, non era sola e in alcune zone non si può entrare, soprattutto dove ci sono i negozi, i gran bazar".

"Noi abbiamo assistito a un attacco kamikaze anni fa e capiamo bene il clima – sottolinea la modenese Elisa Fangareggi – la Turchia è oggetto di attentati da anni: prima questi eventi si riversavano sulle zone di confine mentre ora iniziano ad avvenire nelle grandi città come Istanbul. Questa volta è avvenuto in una zona piena di negozi e turisti, dove arrivano tutti i bus che fanno la spola tra centro e aeroporto. La situazione – continua Fangareggi - fa paura e fa pensare ad una escalation di questi attentati. Spesso le donne – come la responsabile – sono costrette a questo genere di azioni sotto minaccia. Ora gli italiani che andranno in Turchia saranno sempre meno perchè questi episodi spaventano ma noi continueremo le nostre attività; non siamo nuovi ad attentati terroristici ma viene meno la serenità indispensabile per lavorare in Turchia e portare aiuti ai profughi siriani. Il nostro referente – conclude - era sul posto perchè in quel quartiere vive il fratello che è era andato a trovare e che vive a pochi metri dall’attentato. La paura è stata davvero tantissima".