Italcarni, indaga la Procura di Modena. Ipotesi bancarotta fraudolenta

Tutto è partito dall’esposto di alcuni creditori dell'azienda

Il macello Italcarni gestito dalla cooperativa Opas di Mantova

Il macello Italcarni gestito dalla cooperativa Opas di Mantova

Carpi, 21 aprile 2018 - La Procura di Modena ha aperto un’indagine penale su Italcarni per accertare se gli ex amministratori del macello e altre persone abbiano commesso il reato di bancarotta fraudolenta.

L’indagine è stata aperta in seguito all’esposto denuncia presentato alla Procura da un gruppo di allevatori che vanta complessivamente un credito milionario nei confronti di Italcarni, fallita nel maggio 2016 e, dalla fine del 2014, gestita dalla cooperativa mantovana Opas che è entrata a Migliarina con affitto d’azienda.

Sommando i crediti vantati da una decina di allevatori, tra Lombardia e Veneto, si arriva alla maxi cifra di 1 milione e 600mila euro.

Secondo i creditori, rappresentanti da un pool di avvocati e commercialisti, gli ex amministratori di Italcarni avrebbero commesso il reato di bancarotta preferenziale che rientra nella bancarotta fraudolenta: in sostanza, si ipotizza che abbiano pagato in modo arbitrario alcuni creditori a discapito di altri, violando la cosiddetta par condicio creditorum.

Dopo aver segnalato per anni le accuse al commissario giudiziale, al Tribunale fallimentare di Modena e al ministero dello Sviluppo economico.

Non avendo ottenuto alcun riscontro alcuni creditori hanno deciso di rivolgersi alla Procura di Modena che ha aperto un fascicolo e avviato indagini coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Amara, che tra l’altro in passato si è occupato del Crac Parmalat alla Procura di Parma.

I creditori vogliono vederci chiaro e puntano a costituirsi parte civile qualora si dovesse arrivare in tribunale, anche se al momento siamo solo nella fase di indagine.

Secondo l’accusa contenuta nell’esposto, nel fallimento di Italcarni sarebbe stata favorita Opas, cooperativa di allevatori che a sua volta vantava un corposo credito nei confronti del macello carpigiano. Gli accusatori ipotizzano che Opas e Italcarni abbiano stretto una sorta di alleanza in conflitto di interesse e violando la norma.

Nel 2014 il debito complessivo di Italcarni ammontava a circa 46milioni di euro di cui 20milioni verso le banche creditrici e altri 20milioni verso i fornitori, tra cui gli allevatori di maiali. Nel 2013 i debiti sociali complessivi ammontavano a circa 80milioni di euro a fronte di ricavi lordi, si legge nei bilanci, per circa 200milioni di euro.