«Italpizza, intervenga Salvini»

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HANNO protestato prima davanti al tribinale e poi nel piazzale della questura in solidarietà al ‘collega’ arrestato giovedì (ora ha l’obbligo di firma) dopo l’ennesima guerriglia davanti a Italpizza, che per altro si è ripetuta ieri. I Si Cobas non mollano sulla vertenza ormai in piedi da mesi che, secondo il sindacato di polizia Siulp, «sta creando un cortocircuito su un territorio messo a dura prova da diverse crisi aziendali». Per questo il Siulp si appella al vicepremier Matteo Salvini: «In veste di autorità nazionale di pubblica sicurezza si faccia promotore di una iniziativa volta a salvaguardare tutti i poliziotti impiegati, specialmente quelli in forza ai Reparti Mobili». «Nel tempo – aggiunge il sindacato – queste proteste sono divenute sempre più terreno di scontro tra lavoratori e dirigenze d’impresa che non hanno fatto mancare turbative, in cui è impiegata anche la Polizia di Stato. La crisi di Italpizza è ormai addossata ai poliziotti che lì vi garantiscono la sicurezza e l’ordine pubblico, su di loro grava tutto il peso di una problematica che sembra non trovare epilogo. Basti pensare soltanto che negli ultimi giorni, i feriti tra i poliziotti durante gli scontri con i manifestanti, sono stati circa una decina; non ultimo un operatore del Reparto Mobile di Bologna iche ha riportato un trauma al gomito con prognosi di 10 giorni. Un altro operatore della Questura ha invece riportato lesioni per 20 giorni, mentre un altro collega è stato ferito ieri mattina. Ogni giorno, davanti i cancelli di Italpizza, vengono perpetrati reati di minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché violenza e lesioni divenute oramai inaccettabili». In merito agli scontri tra polizia e Si Cobas ripetutisi ieri, la Cgil di Modena ribadisce che «così non si può continuare ad andare avanti. Il diritto di sciopero e di manifestare senza rischi per nessuno, manifestanti e forze dell’ordine, deve essere garantito. Questa situazione conferma che l’impianto legislativo italiano tutela più l’impresa che i lavoratori. All’impresa è permesso di scegliersi i contratti più favorevoli e di sfruttare i lavoratori. Invece il Ddl Sicurezza rafforza la possibilità di intervento delle forze dell’ordine per sgomberare con la forza i manifestanti che chiedono la corretta applicazione contrattuale. Questo succede oggi in Italpizza, come è successo alla Frama Action di Novi dove i lavoratori che hanno esercitato il diritto di sciopero hanno subito denunce penali».