"L’addio di Zingaretti? Spero ci ripensi"

Pd, il segretario provinciale Fava: "Una ’bomba’ politica improvvisa". Intanto torna a prendere quota l’ipotesi di Bonaccini come successore

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di Stefano Luppi

E ora? Dentro il Pd, all’indomani delle annunciate e clamorose dimissioni del segretario del partito Nicola Zingaretti, è uno stillicidio di accuse reciproche tra le correnti, ma è al contempo il momento di massima preoccupazione per una situazione che rischia di fare esplodere il principale partito della sinistra. È facile, infatti, indovinare, a Modena come altrove, la domanda che la base, i volontari, gli elettori del Pd, si fa: "Ma perché proprio ora e improvvisamente? Con l’attuale situazione pandemica peraltro?". Domande legittime, tanto che i social sono esplosi dopo le parole del segretario - "Mi vergogno che nel Pd da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie" –. E ovviamente è stata subito reiterata l’ipotesi del governatore Stefano Bonaccini futuro segretario Pd. Bonaccini ha già detto mille volte di non "candidarsi fino a quando c’è Zingaretti", ma se Zingaretti non c’è più? In città c’è già chi scommette che il numero uno della Regione si candiderà eccome. A livello locale c’è chi, com’è il caso di un noto politico cittadino che ha saputo ore prima della decisione di Zingaretti, invita alla calma. A ragionare con attenzione, dopo lo stupore per le dimissioni del governatore del Lazio che, anche queste sono voci, potrebbe candidarsi a sindaco di Roma o entrare nel governo Draghi. Si dice "allibito" il segretario provinciale modenese Davide Fava: "È stata una bomba politica improvvisa e io spero la situazione sia recuperabile e il segretario torni indietro nella assemblea fissata il 13-14 marzo. Devo dire che contro Zingaretti c’è stato un fuoco di fila, di forti polemiche in una fase complicata nel momenti di un passaggio complicato per il nuovo governo. Il segretario dunque deve rientrare. Ma è normale che un partito del 20% abbia tante anime, anche la Lega è così. Qui da noi la federazione è molto strutturata, abbiamo un immenso patrimonio di circoli e volontari e vorremmo tanto poter parlare di temi, delle idee che abbiamo in testa". Critica è l’onorevole Giuditta Pini, esponente dei ’Giovani Turchi’: "Tutto inaspettato, vediamo che accade ora in assemblea dove discuteremo. Non abbiamo solo discusso di poltrone, ma di politica anche se i dubbi sono tanti, compreso il fatto che il M5S sia di sinistra". Il dirigente del Pd Stefano Vaccari conclude: "Zingaretti ha preso due anni fa un partito morto, marginale e l’ha portato a successi amministrativi ed europei. C’è stata una discussione vergognosa dei dirigenti, ma non siamo nel caos". E c’è infine chi evoca, ancora una volta, il fantasma di Matteo Renzi, l’ex segretario del Pd ora di Italia Viva, le cui mosse un mese fa hanno fatto cadere il Conte2. E non è un segreto che il leader politico nel ’Partitone’ più ’vicino’ all’ex sindaco di Firenze è proprio un certo governatore nativo di Campogalliano…