L’arpista Burani interpreta l’antologia di Dizi

Il cd del noto musicista modenese è un omaggio al compositore belga: "Sognavo da tempo di incidere integralmente i suoi ’esercizi’"

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di Stefano Marchetti

"Il 48 è il mio numero magico", esordisce Davide Burani, affermato arpista modenese, concertista e docente all’Istituto Peri di Reggio Emilia. 48 infatti sono gli anni che compirà, e 48 sono gli "Études ou Fantasies pour harpe" del compositore belga François - Joseph Dizi (1780 - 1840) che il maestro Burani affronta nel suo nuovo doppio cd, edito da Smc Records, già disponibile sugli stores digitali e presto su Amazon. "E poi, 47 sono le corde dell’arpa. Praticamente questi numeri mi girano attorno...", sorride il musicista.

Come ricorda la musicologa Anna Pasetti nelle note introduttive all’album, Dizi ebbe una vita decisamente avventurosa: figlio di un professore di musica, iniziò come autodidatta e a 16 anni scelse di partire per l’Inghilterra per studiare compiutamente l’arpa. Ma, mentre stava per imbarcarsi, vide un marinaio cadere in mare e si tuffò per salvarlo: perse conoscenza e, quando si riprese, il vascello era già partito, con la sua arpa e i suoi averi. Riuscì comunque ad arrivare a Londra, ma era rimasto senza soldi. Il destino tuttavia gli stava aprendo una porta: passando davanti a un’abitazione, Dizi sentì un’arpa, bussò e si offrì di suonare per i padroni di casa. Quella era la dimora di Sébastien Erard, celebre costruttore di arpe e pianoforti, che comprese il talento di Dizi e lo ‘lanciò’, facendolo diventare l’arpista più famoso di Londra. Dizi ebbe grande successo, tenne concerti nelle sale più rinomate, fu protagonista anche di scandali sentimentali, e nel 1830 si trasferì a Parigi dove fu amico anche di Fryderik Chopin. Il metodo per arpa firmato da Dizi divenne basilare, così come i suoi ‘esercizi’ che sono tuttora previsti nei programmi dei conservatori italiani ed esteri.

"Li ho riscoperti solo ultimamente, grazie alla curiosità di rileggerli suscitata dal ricordo della loro brillantezza, efficacia e originalità – spiega Burani –. Si tratta di una vera e propria antologia che affronta diversi aspetti della tecnica arpistica, riuscendo a coniugarla con una spiccata vena melodica". Davide Burani conferisce a questi pezzi un’innegabile eleganza e raffinatezza: sono come graziosi compagni di viaggio, e magari la colonna sonora ideale per la concentrazione e la lettura. "Anch’io sono stato avvinto dalla loro dolcezza espressiva – aggiunge l’arpista – e mi sono lasciato trasportare di pagina in pagina, riuscendo a realizzare il sogno dell’incisione integrale che maturavo da tempo". Davide Burani dedica questa sua ‘impresa’ proprio ai giovani studenti, perché in questi "Études" possano trovare spunto e slancio nel loro percorso. Per noi tutti, queste ‘fantasie’, che hanno quasi duecento anni, sono come gioielli preziosi da custodire e da tramandare.