L’età media dei morti è 81 anni Sono 5,5 ogni 10mila abitanti

Virus, l’Ausl fa il punto: oggi i tamponi positivi sono uno su dieci, a metà marzo erano la metà Nel capoluogo più di 500 casi, segue il ’focolaio’ locale Carpi, poi il distretto ceramico

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Negativo: è il segno che finalmente spunta nella maggior parte dei tamponi refertati: i contagi sono sempre meno, infatti così come le vittime. Dal 20-21 marzo i valori di positività sono passati dal 4050% ai valori attuali, intorno al 9%. In base a quanto emerso fino ad oggi, il tasso della mortalità nella nostra provincia è di cinque decessi ogni diecimila abitanti: quindi del 5,5 per cento. L’età media (al 29 aprile) è 81 anni, per il 62% sono uomini e per il 38% donne. Intanto le guarigioni aumentano: sabato risultavano 1992 le persone guarite clinicamente di cui 1526 quelle con doppio tampone negativo.

E’ questo il quadro che dipinge l’andamento del Covid 19 sul nostro territorio. Il distanziamento sociale ha permesso di ridurre ogni giorno i contagi ma i nuovi casi ora si registrano tra contatti familiari: è su questo che l’Ausl sta agendo con una strategia articolata di raccomandazioni per il corretto isolamento a domicilio. Nel caso in cui invece le condizioni non lo permettano, vengono individuate strutture alberghiere. Come detto il calo dei positivi è costante e il trend del numero di tamponi negativi è sensibilmente superiore al numero dei nuovi casi. Sabato sono stati refertati 697 tamponi, di questi 635 sono risultati negativi e 62 positivi, di cui 26 nuovi casi (gli altri erano ricontrolli). Nella nostra provincia si parla di circa 600 tamponi refertati al giorno. A questa riduzione ha contribuito in parte, sicuramente, anche l’allargamento della platea dei soggetti sottoposti a tamponi, con l’estensione a gruppi meno a rischio di positività rispetto ai periodi precedenti, come ad esempio i controlli fine isolamento. Ma sono state fondamentali, per vedere la luce in fondo al tunnel anche le misure di contenimento previste a livello nazionale.

Ma come si è ‘mosso’ il virus? Partendo da Carpi, dove ha preso il via l’epidemia la crescita che è emersa via via è ovviamente influenzata dal numero di tamponi effettuati su ciascun territorio in relazione alla presenza di precedenti casi positivi. A Modena, ad esempio, i casi sono superiori a cinquecento mentre a Carpi tra 251 e 500. Seguono poi Maranello, Fiorano, Sassuolo, Formigine, Castelfranco, Concordia, Mirandola, Finale Emilia. I comuni della bassa hanno un numero di contagi tra i 101 e i 250. Sempre meno anche gli accessi per polmonite ai pronto soccorso della provincia, anche se il numero è ancora altalenante. Fortunatamente i numeri raggiunti nel picco che si è registrato nella settimana tra il 24 marzo e il 1 aprile sono lontani e lo si evince anche dai ricoveri appunto: in quel periodo erano presenti più di 500 pazienti covid positivi di cui circa 100 in terapia intensiva mentre i dati attuali riportano valori tipici della fase decrescente. La crescita ora riguarda le dimissioni. Tanto hanno contribuito anche i trattamenti terapeutici che risultano efficaci nella risoluzione del quadro clinico; ovvero l’impiego precoce di alti flussi di ossigeno, ventilazione con maschera, casco e ventilatore come pure l’impiego di farmaci quali ad esempio l’idrossicolorochina e il tocilizumab che hanno consentito il contenimento dei ricoveri.