«L’orgoglio del nostro mambo salentino»

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ISPIRATI dagli umori della Messapia, riaffiorano d’estate dalla terra de «lu sule», «lu mare», «lu ientu» flirtando con i vezzi degli italiani tutto gelatispiaggiatintarella. Un rito che spesso si consuma quando i Boomdabash svelano gli ultimi cadeaux discografici. Gorgheggi in lingua promiscua, con cui stasera presentano «Mambo Salentino», il singolo che comanda le classifiche airplay radio. Il rendez-vous è alle 21.30 all’Arena sul lago per la Festa dell’Unità, area Ponte Alto, tappa del Per un Milione tour. A sfogliarne i contenuti è il cantante della reggae band più osannata d’Italia.

Biggie Bash, le bastano tre parole per definirvi?

«Forse ne basta una: veri».

‘Mambo Salentino’ si intuiva che sarebbe stato un successo, il segreto di un potenziale così elevato?

«Felici per il feedback calorosissimo, ma non ci aspettavamo un consenso di tale portata. Più che di segreto, però, parlerei di strategia che fino a oggi ha pagato: ci teniamo prima di tutto a produrre musica senza restrizioni sonore, spaziando tra dancehall reggae e ragamuffin hip hop».

Miracoli del Salento?

«Forse, ‘Salento state of mind’ è il motore dal quale parte la nostra musica, non solo un incanto del nostro paese, piuttosto un modo di vivere la realtà con una spinta formidabile».

Giusto definirlo la Giamaica d’Italia?

«Senza dubbio, dentro c’è tutto: gioia e dolore, benessere e povertà, nostalgia, poesia».

‘Per un Milione’, triplo disco di platino, rappresenta l’apice della vostra creatività?

«Ai posteri …la sentenza. Il singolo estratto dall’album Barracuda è tra i nostri figli preferiti. Siamo contenti del risultato che questo brano ha vissuto anche perché è stato il più longevo dell’ultimo festival di Sanremo».

Con Alessandra Amoroso avevate già collaborato per il brano ‘A tre passi da te’, come nasce l’idea del nuovo interplay?

«Nel modo più naturale: Alessandra è una salentina come noi, un’amica esplosiva, un fiume sempre in piena, per omaggiare la nostra terra con ‘Mambo Salentino’ non potevamo che chiamare lei».

Il fatto di mantenere la barra del comando nell’ airplay accresce la vostra autostima?

«Ci rende orgogliosi, ma questi quindici anni di carriera e gavetta ci hanno insegnato molto. Siamo persone semplici, rimaniamo sempre con i piedi per terra».

Cantare in parte in lingua è un valore aggiunto?

«È quello che pensiamo. Tra l’altro ai concerti portiamo momenti di riflessione che riguardano alcune lotte del Salento perché la musica è divertimento, ma anche condivisione e sensibilizzazione. E il pubblico risponde bene anche in altre parti d’Italia».

Pensieri e parole al miele che vi hanno dedicato Albano e i Puglia Sound System hanno fatto il giro del mondo, ma il genio di un tempo, Modugno, che giudizio darebbe dei Boomdabash?

«Beh, speriamo che dall’alto possa anche lui apprezzare».

Ritenete di rappresentare al meglio una regione che da un punto di vista musicale (pop, rock e jazz) viene considerata un po’ la nostra California?

«Non saprei, siamo solo un gruppo di musicisti appassionati che ci mette anima e cuore e crede fortemente in quello che fa per ricambiare l’affetto del pubblico. Cercando di non deluderlo».