La Bassa si spopola, fuga da Finale e Concordia

L’analisi demografica prende in considerazione il decennio post sisma. Ma alcuni piccoli Comuni sono in controtendenza

La Bassa si spopola, fuga da Finale e Concordia

La Bassa si spopola, fuga da Finale e Concordia.

di Alberto Greco

A oltre 10 anni dal sisma del 2012 l’Area Nord fa i conti non solo con quanto resta da ricostruire, soprattutto del suo patrimonio storico e religioso, poiché la ricostruzione privata in molti comuni è stata ormai quasi completata, ma anche con un fenomeno in parte inatteso, quello dell’esodo della popolazione dal territorio. Dal primo gennaio 2012 al primo gennaio di quest’anno gli abitanti dei 9 comuni che costituiscono la zona del cratere sismico – secondo fonte Istat - sono scesi da 86.444 a 84.300. Se ne sono andate 2.144 persone (- 2,48%). Praticamente è come fosse scomparso un intero piccolo comune di montagna. Si è riusciti ad evitare il reinsediamento altrove delle imprese danneggiate o crollate, salvaguardando l’economia del territorio, ma oggi la Bassa deve fare i conti con l’abbandono della popolazione. E guardando l’andamento delle nascite, precipitate nello stesso periodo da 858 nel 2011 a 581 ( - 32,3%) l’anno scorso, la fuga - viene da sospettare - ha riguardato in modo particolare le fasce adulte più giovani. Non mancano però le eccezioni, in quanto i comuni di Camposanto (+ 2,62%), San Prospero (+ 2,43%), Medolla (+ 1,80%) hanno visto analogamente aumentare il numero dei propri residenti. E la stessa Mirandola, che con i suoi 24.085 abitanti è il centro più popoloso, ha sostanzialmente confermato la popolazione con una variazione di appena –0,14%.

La fuga è stata, invece, massiccia in particolare a Concordia che ha perso ben 773 abitanti, da 9000 al 1° gennaio 2012 a 8.227 al 1° gennaio 2023, con una flessione pari all’8,59%. Ma anche Finale (- 5,78%), San Possidonio (- 4,18%), San Felice (- 3,88%) hanno assistito ad un decremento. Regge Cavezzo che ha visto scendere i suoi abitanti del - 2,48%. Praticamente la desertificazione del territorio è un fenomeno che fa salvi solo i comuni che corrono lungo la dorsale della Statale 12 del Brennero, mentre i comuni più periferici pagano il disagio di una viabilità spesso disagevole e lontana dalle grandi arterie di traffico. "Da qualche anno San Prospero – spiega il sindaco Sauro Borghi – è uno dei pochi comuni che sta crescendo in termini demografici. E’ gente che viene spesso da Modena o dai comuni del suo hinterland e sceglie di spostarsi in una zona che offre sia a livello di acquisti che di affitti prezzi più contenuti. Ma, è anche vero che nel post sisma si è cercato di rendere questo Comune più vivibile. La gente ha a disposizione tutti i servizi essenziali e non siamo lontani dalle strutture sanitarie. Si è lavorato in questi anni per far sì che chi viene da fuori trovi dei luoghi sicuri per i figli che vanno a scuola, per gli studenti e per il tempo libero". A sostenere la tenuta della popolazione sono spesso gli stranieri che sono 11.803 e costituiscono ormai il 14% della popolazione residente, contribuendo anche a sostenere il tema nascite. Dei 581 nati l’anno scorso 161, quindi oltre un quarto (27%), sono nati da coppie straniere. Le presenze più numerose - in termini percentuali - di stranieri le troviamo a Camposanto (18,4% della popolazione residente), San Possidonio (15,6%), Mirandola (15,0%), San Felice (14,8%). Il comune con meno stranieri è Medolla (9,4%). Il problema della denatalità, nel decennio post terremoto ha afflitto in diversa misura tutti i comuni, ma i crolli più significativi hanno inciso sui comuni di Concordia (- 37 pari a - 46,8%), San Felice (-56, - 44,8%), San Possidonio (- 16, - 44,4) e Finale (- 64, - 43,2%).