Rischiava di ridursi al classico capannone abbandonato, emblema delle difficoltà che ha il manifatturiero a investire in questo periodo, tra l’altro proprio all’ingresso della città. E invece ecco la svolta per l’ex Guglia, poi ceramica Oscar, di via Radici in piano, marchio protagonista della storia del distretto: lo stabilimento può guardare di nuovo al futuro. Il Gruppo MoMa di Finale (fatturato consolidato di circa 95 milioni di euro realizzato dalla società Ceramiche Moma spa, Herberia Spa e Savoia Italia spa) ha formalizzato l’acquisizione, programmando il riavvio dell’attività produttiva ferma dalla fine del 2019 dopo 60 anni di storia. La nuova proprietà ha già presentato al sindaco Menani il piano industriale che intende realizzare e soprattutto il relativo programma di assunzioni. Ad accompagnare Moma nell’organizzazione e lo sviluppo dei lavori della ripartenza, ci saranno il Gruppo Sacmi e la società Mectiles Italia srl. "Un’ottima notizia e un segnale straordinario per il distretto ceramico – sottolinea Menani –. La Guglia rappresenta un pezzo di storia economica e sociale della nostra città. Sono certo che la professionalità degli attori in campo porterà in breve tempo a rivedere attivo e competitivo lo stabilimento di via Radici". A consentire il perfezionamento della complessa operazione in qualità di advisor legale è stato il professor avvocato Antonio Tullio, titolare dello Studio Tullio & Partners di Modena: "Investire in questo momento congiunturale contraddistinto da incertezza e difficoltà – rimarca l’avvocato – è segnale di grande vitalità di tutto il distretto ceramico e motivo di soddisfazione sia per le aziende coinvolte in questo ambizioso progetto industriale, che per l’intera città di Sassuolo, anche in termini di possibile incremento dei livelli occupazionali. Tra l’altro, quello stabilimento abbandonato poteva essere rifugio indebito di persone senza fissa dimora, per cui anche dal punto di vista sociale avviare l’attività produttiva e riqualificare il ...
© Riproduzione riservata