La chirurgia robotica e dei trapianti colleziona primati e investe in ricerca

Martedì cena di beneficenza della Fondazione Pavarotti con asta di quadri donati da artisti di fa a sostegno della Modena Arts Foundation. Di Benedetto: "Promuoviamo il connubio tra arte e scienza"

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di Stefano Luppi

Sandro Chia, Mimmo Paladino, Piero Pizzi Cannella, Marcello Iori, Franco Vaccari, Wainer Vaccari, Franco Guerzoni, Mario Schifano e tantissimi altri bei nomi dell’arte internazionale. Saranno loro i protagonisti, martedì sera, di una cena con asta artistica che si terrà presso il ristorante preferito da Luciano Pavarotti, l’Europa ’92 di Santa Maria di Mugnano a pochi passi da quella che fu l’abitazione di Big Luciano e oggi è la casa-museo a lui dedicata. L’evento è curato da Nicoletta Mantovani, insieme al gallerista Emilio Mazzoli e alla Fondazione Pavarotti ed è nata per le attività benefiche di ’Modena Arts Foundation - Fondazione per la ricerca e lo Sviluppo della chirurgia robotica e dei trapianti’. Si tratta di un enteche si occupa di cultura scientifica intorno al tema della chirurgia dei trapianti e la robotica e forma giovani chirurghi sulle nuove tecnologie. Alla galleria Mazzoli c’è stata la presentazione dell’ iniziativa benefica con il padrone di casa e i professori universitari che reggono la neonata fondazione, Fabrizio Di Benedetto, direttore del Centro di chirurgia oncologica, epato-bilio-pancreatica e dei trapianti del Policlinico universitario di Modena e presidente di Modena Arts Foundation insieme a Stefano Di Sandro, responsabile della Struttura semplice chirurgia del trapianto di rene e consigliere di amministrazione del medesimo ente.

"Il nostro centro del Policlinico - spiega Di Benedetto – nel biennio 2021-22 ha realizzato 222 trapianti di fegato, posizionandosi tra i primi centri in Europa per trapianti da donatore vivente tra adulti, per utilizzo di split per trapianto di due riceventi adulti e per utilizzo degli organi da donatore a cuore fermo. Ora anche con la fondazione promoviamo il connubio tra arte e scienza medica e l’intreccio e l’incontro di benefattori e chirurghi, così come di pazienti e medici sono non fini a se stessi, sono un’opportunità per promuovere una cultura della ricerca e della salute". Attività fondamentali che lanciano sempre più la nostra città anche in campo medico tenuto anche conto che di recente Di Benedetto e la sua équipe sono stati premiati per avere eseguito a Modena il primo prelievo in Emilia Romagna di emifegato da donatore vivente con tecnica completamente robotica, uno dei pochissimi casi finora eseguiti nel mondo.

"Tutto ciò è fondamentale per Modena - conferma Stefano Di Sandro - dove le evoluzioni scientifiche negli ultimi dieci anni hanno avuto il maggior impatto tecnico-tecnologico in queste specializzazioni. Modena eccelle in Italia come centro che riesce a realizzare tutto questo". Emilio Mazzoli, vicepresidente della fondazione, spiega: "Martedì verrà anche il sottosegretario Vittorio Sgarbi e sarà un appuntamento festoso e importante, dove l’intero ricavato dell’asta e della cena, mille euro a tavolo il costo, andranno totalmente alla fondazione. Qui va tutto per le attività mediche, la mia galleria qui non c’entra, ma quasi tutti gli artisti hanno realizzato opere per l’occasione". Nicoletta Mantovani ha mandato un messaggio: "Abbiamo una forte motivazione perché l’eredità più di valore che Luciano ci ha lasciato, attraverso la promozione della cultura in generale, così come delle specifiche culture e arti, è quella di far progredire la società in cui viviamo".