La città del futuro "Tesoretto di 19 milioni per la rigenerazione degli spazi urbani"

Con Atuss saranno finanziati sette interventi ’sostenibili’. Bonaccini e Muzzarelli: "Tutto questo porterà beneficio per la comunità. e molte opportunità di lavoro in più per le imprese del territorio".

La città del futuro   "Tesoretto di 19 milioni  per la rigenerazione   degli spazi urbani"

La città del futuro "Tesoretto di 19 milioni per la rigenerazione degli spazi urbani"

di Paolo Tomassone

Mentre il governo studia le mosse per rimodulare il Piano nazionale di ripresa e resilienza e non rischiare di perdere una parte delle risorse che Bruxelles ha destinato all’Italia, a Modena si mette al ‘sicuro’ un tesoretto di quasi 20 milioni di euro che servirà per completare progetti o avviare nuovi cantieri nel cuore della città. Per renderla ancora più "accogliente, inclusiva e attrattiva" per usare le parole del sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ieri ha presentato gli interventi assieme al presidente della Regione Stefano Bonaccini. Le risorse – 20 milioni di cui circa 14 milioni di finanziamento regionale – sono necessarie per sbloccare investimenti per almeno 27 milioni e si aggiungono alle altre risorse che il nostro territorio ha già ottenuto o otterrà attraverso il Pnrr.

"Tanti progetti perché crediamo che tutto questo porterà un beneficio per la comunità e delle opportunità in più per le imprese e per i cittadini" dice Bonaccini. L’intera operazione è parte dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile, Atuss, quell’insieme di strategie che la Regione, insieme agli enti e alle comunità locali, ha predisposto per il raggiungimento degli obiettivi del Patto per il lavoro e per il clima e dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un pacchetto di risorse di oltre 109 milioni di euro per tutte le province emiliano-romagnole, che consentiranno a Modena di completare i lavori di riqualificazione dell’ex ospedale Estense e la rigenerazione della Stazione Piccola dove si insedierà la Fondazione Its Maker, una delle sette fondazione regionali che propongono corsi di alta formazione tecnica nelle aree strategiche dell’economia regionale. È previsto anche il prolungamento della Diagonale verde, il nuovo percorso ciclopedonale che si snoda lungo la linea ferroviaria storica, fino a Cittanova. Verrà realizzato il nuovo ponte dell’Uccellino per attraversare il fiume Secchia e collegare Modena con Soliera.

Con questi fondi verranno anche potenziate le attività del Laboratorio aperto, un luogo di innovazione e scambio di conoscenze aperto ai cittadini, che era già stato finanziato dalla Regione nell’ambito della programmazione 2014-2020. Infine verranno potenziati i servizi di accoglienza, orientamento e gestione delle persone senza fissa dimora offerti dal Centro stranieri che verrà trasformato in Centro servizi. L’Atuss, che è stato firmato ieri durante una cerimonia nell’area riqualificata dell’ex ospedale Estense, richiama lo slogan scelto per accompagnare il percorso di approvazione del Piano urbanistico generale ‘Modena 2050: il futuro è adesso’ perché, come spiega Muzzarelli "investiamo sulle infrastrutture, sostenibilità ambientale e formazione. Solo con questi ingredienti è possibile costruire il futuro e tenere Modena come traiettoria delle realtà più avanzate del nostro paese, per contribuire a livello regionale e nazionale alla crescita sostenibile, durevole e inclusiva. Questo è il messaggio che vogliamo dare attraverso questa rigenerazione". A Modena il presidente della Regione ha tornato a chiedere al governo un maggior coinvolgimento delle realtà locali per discutere dei correttivi per sbloccare i finanziamenti del Pnrr: "vogliamo dare una mano perché se perdiamo questa sfida non perde il governo ma perde l’Italia intera. Se non si mette mano a un complessivo accordo rischiamo di avere cantieri che si fermano o altri che non aprono perché le gare andranno deserte le gare". I 19 milioni di contributi, che sbloccheranno complessivamente 27 milioni di investimenti, sono un’opportunità per le imprese, il mondo del lavoro, la cultura e l’università. Con il chiodo fisso sulla rigenerazione urbana "per evitare che grandi contenitori che hanno avuto una grande storia che si è esaurita, come l’ex ospedale Estense, rimangano luoghi dove si annidano poi disagio sociale, insicurezza urbana o illegalità – aggiunge Bonaccini –. Tanti progetti nel pieno centro di Modena perché crediamo che tutto questo porterà un beneficio e delle opportunità in più".