"La Corale è pronta a spegnere 135 candeline"

Cambio al vertice della Rossini: dopo 25 anni Romano Maletti cede il testimone a Nicola Gemma: "Incarico impegnativo, darò il massimo"

Migration

di Sofia Silingardi

Nicola Gemma è il nuovo presidente della Corale Rossini. Da tempo punto di riferimento per il sodalizio, dove è baritono e si è occupato di organizzazione, raccoglie il testimone da Romano Maletti. Nato a Francavilla a Mare, in Puglia, Gemma è stato comandante dell’Aeronautica militare di Modena.

Congratulazioni presidente. Come si è avvicinato alla Corale Rossini?

"La conoscevo già da tempo. Nel 2016 sono andato in pensione e sono rimasto qui, a Modena, con la mia famiglia. Un anno dopo mi sono avvicinato alla corale, c’è sempre stato bisogno di qualche collaboratore. Mi sono impegnato tanto: all’inizio stavo in segreteria, ho organizzato vari eventi nel tempo. Poi, in sede di elezioni, mi hanno votato. A Romano Maletti ho proposto di rimanere, anche se non sarebbe previsto, come presidente emerito, dopo 25 anni di servizio".

Com’è stato ricevere questa nomina?

"Impegnativo, la corale è una realtà importante a Modena, anche per i suoi trascorsi con Pavarotti. Farò del mio meglio per portare avanti questa tradizione".

La Rossini è un’associazione centenaria, che ruolo può avere per Modena oggi?

"Puo portare quello che ha sempre portato: abbiamo tanti fans, tanti affezionati che ci seguono sia come associazione sia come corale. Ogni volta che facciamo un concerto siamo sempre seguiti da molte persone, quindi vogliamo continuare così. Quest’anno festeggeremo con il concerto di Natale i 135 anni. Ma oltre alla storica corale, adesso c’è una varietà di proposte per il pubblico, diversi stili: il Serial singer gospel choir e i Diapasonica, un gruppo che fa musica un po’ più moderna, sia pop che presa dai film".

Nonostante il successo della corale, c’è un problema di ricambio generazionale, è corretto?

"Si, da qualche anno. Il colpo di grazia lo abbiamo avuto con il covid, durante il quale la gente si è allontanata. Si sente questa mancanza, soprattutto nel coro lirico senior. Il ricambio (più di donne che di uomini) è abbastanza contenuto, ma cerchiamo di farvi fronte, proponendo alla gente, anche sul nostro giornale, di venire a partecipare. Abbiamo anche creato ‘La giovane Rossini’, un coro che oggi conta una decina di ragazzi. Abbiamo le voci bianche (7-13 anni) e i giovani (14-18 anni)".

Di recente avete collaborato con il Modena calcio per il centenario, com’è stato?

"È stato diverso da quello che normalmente facciamo ma abbiamo aderito volentieri, anche perché siamo tutti tifosi del Modena. È stato divertente mischiare queste due cose e cantare gli inni con la musica lirica. Abbiamo anche cantato durante la festa annuale dei carabinieri in piazza Grande e nella commedia musicale del sandrone ‘Al somarino bianco’ (il cavallino bianco). Certo, il nostro scopo principale è fare concerti con musica lirica e sacra, ma se ci propongono altre cose le valutiamo volentieri".

Anche Pavarotti ha fatto parte della corale. Un ’indelebile’ motivo d’orgoglio.

"Esatto, negli anni ’50. Il padre ne faceva già parte e gli ha trasmesso questa passione. Poi sono andati in Inghilterra per un concorso, lo hanno vinto e si è messo a fare il solista. Non solo, anche la grande soprano Mirella Freni, quando era già famosa, ha cantato con noi".