VALENTINA REGGIANI
Cronaca

La denuncia della famiglia: "Mio fratello è disabile e non parla, rinviato l’ok alla cittadinanza"

Secondo la legge la pratica di rilascio passa dal Comune alla Prefettura, con tempi di attesa più lunghi. La sorella Aisha: "Non credo che sia giusto discriminare in questo modo le persone che hanno problemi"

Aisha Leal e il fratello Ismael Bara

Aisha Leal e il fratello Ismael Bara

Modena, 7 giugno 2025 – "Non può e non potrà mai pronunciare la fatidica formula: ‘Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le Leggi dello Stato Italiano‘, acconsentendo quindi a diventare cittadino italiano poiché, a causa di una grave disabilità, non parla. Proprio per la sua impossibilità a pronunciare la formula la sua cittadinanza è ‘sospesa’: dal Comune passerà alla Prefettura con una dilatazione dei tempi e della burocrazia.

A denunciare la vicenda proprio nei giorni dei referendum abrogativi, uno dei quali prevede di dimezzare il tempo minimo richiesto (10 anni) per ottenere la cittadinanza è la giovane Aisha Leal, residente a Sant’Ilario D’Enza, nel reggiano. Il fratello Ismael Bara, 18 anni, si è visto rifiutare recentemente la cittadinanza alla quale ha diritto essendo invalido al cento per cento. Non per la invalidità in sé ma perché non è in grado di pronunciare la formula in cui conferma di voler essere cittadino italiano, appunto. Non un diniego, per intenderci ma un ‘rinvio’ della pratica che dal Comune passa alla Prefettura. La famiglia è originaria del Brasile ma Ismael è nato a Napoli nel 2006 e oggi ha 18 anni e vive a Modena.

"Io non l’ho ancora richiesta nonostante io sia qua da quando avevo 7 anni – spiega Aisha – mi sento più italiana che brasiliana. Se voglio la posso ottenere, lavoro da che avevo 18 anni e ho un contratto a tempo indeterminato. Ci tengo però che mio fratello la ottenga perché in questo modo può far valere i suoi diritti. E’ arrivata una lettera a casa, appena ha compiuto 18 anni, in cui veniva indicato che poteva richiedere la cittadinanza. Ha la sindrome di West ed è invalido. Mia madre è il suo tutore – spiega – e circa tre mesi fa ha ricevuto una lettera in cui il Comune la informava che mio fratello aveva diritto, essendo divenuto maggiorenne, ad ottenere la cittadinanza italiana. Mamma è corsa subito ad informarsi e le hanno risposto però che occorreva un documento dell’amministratore di sostegno che verbalizzava il fatto che avrebbe parlato lei al posto di mio fratello. Ottenuto il documento, si è recata con il foglio in questione allo Stato civile ma qui l’hanno informata del fatto che non avrebbero potuto concedere la cittadinanza a mio fratello, appunto, non essendo lui in grado di esprimere il proprio consenso. Mamma non parla bene l’italiano e mi ha chiesto di provare a risolvere la situazione. Un po’ arrabbiata – sottolinea la giovane – mi sono recata io nell’ufficio in questione, allo Stato Civile e mi hanno risposto che mio fratello ne ha effettivamente diritto ma la burocrazia è più lunga: come tutte le persone diversamente abili deve attendere di avere la cittadinanza poiché non può pronunciare quella parola e quindi tutto deve essere ‘spostato’ in Prefettura dove, una volta presentata istanza, l’iter è lungo: può durare anche tre anni".

Una situazione che discrimina le persone disabili secondo Aisha: "Credo non sia giusto che le persone diversamente abili vengano discriminate in questo modo: devono attendere anni per ottenere una cittadinanza poiché non riescono a dire: si, voglio essere italiano. Ho inviato una mail al sindaco chiedendogli di aiutarci in questo percorso: è stato gentile, mi ha risposto subito ma vorremmo capire come risolvere la situazione".

La giovane spiega poi di essere finita nel mirino degli haters dopo aver diffuso la vicenda sui social: "Mi hanno accusato di pretendere che mio fratello ottenga la cittadinanza per intascarmi la sua pensione: vorrei precisare che lavoro, ho una casa di proprietà e mio fratello riceve la sua pensione di invalidità da anni: quel che mi interessa è tutelare i suoi diritti".