
Eudes Canali, capo dei volontari benedice la nuova location: "Spazi meglio distribuiti, verificare i tempi". I ristoranti restano 4-5: "A Ponte Alto c’erano quasi mille attivisti, ora siamo a 350: servirebbero più giovani" . .
Modena, 12 marzo 2025 – Profeta inascoltato, il capo dei volontari Eudes Canali l’aveva detto già dieci anni fa: "L’ippodromo non va bene per la Festa". Poi non si sa ancora bene perché il partito ha finito per farla proprio lì: "In effetti avevamo ipotizzato alcune alternative in questi anni, per esempio alla Fiera, al PalaPanini ogni tanto qualcuno ci pensava, ma non l’avevamo mai considerata fino ad oggi".
Cos’è che non andava bene all’ippodromo Canali?
"Intanto è complicato arrivarci. E poi c’è il problema dei parcheggi: quando piove non ci si poteva camminare, sembrano sabbie mobili. L’ippodromo non è adatto, è un budello, era tutto sacrificato, la libreria, i ristoranti sotto la tribuna. Senza contare che l’ippodromo aveva le sue esigenze".
Per esempio?
"Quando c’erano le gare dovevamo sospendere la musica, le attività. D’altronde quella è una struttura fatta per i cavalli".
Avete notato un calo di presenze rispetto al passato?
"C’è chi non ha mai digerito la Festa all’Ippodromo. Pensavamo che col tempo la situazione sarebbe migliorata, e invece è andate sempre peggio".
Al PalaPanini però dovrete usare strutture a noleggio.
"Ma non saranno poi così tante a noleggio. Per i ristoranti abbiamo i nostri materiali: cucine, tavoli, sedie. Poi abbiamo qualche gazebo e le tende. Ci serviranno solo le tende per l’area conferenze e l’allestimento per gli spettacoli".
Quanto è grande rispetto all’ippodromo?
"Al Palapanini sono grossomodo 25mila metri quadri. Ma non è tanto un problema di grandezza, quanto di possibilità di organizzare meglio gli spazi".
Cosa vi preoccupa invece della nuova location?
"Sull’afflusso e i parcheggi è un salto di qualità enorme rispetto a prima. La gente ci potrà venire in bicicletta o addirittura a piedi. Dobbiamo però tenere sotto controllo i tempi: la Festa va montata e smontata nei tempi dovuti, perché poi quell’area deve essere impiegata per altre attività. E poi dobbiamo capire bene la disposizione dell’impiantistica".
Come sarà strutturata?
"Ci saranno tre entrate. Venendo da via Divisione Acqui i ristoranti sono a destra, saranno sempre 4-5, inclusa la pizzeria. Poi dall’altra parte c’è la parte commerciale, e a seguire l’area spettacoli, la libreria, l’area conferenze. A differenza che all’Ippodromo potremo distribuire con più ordine le varie zone, sarà una festa più accogliente".
Quanti volontari ci vorranno?
"Soprattutto nei weekend la turnazione nei ristoranti prevede 350 persone".
Siamo lontani da numeri di Ponte Alto.
"Lì c’erano quasi mille volontari, ma c’erano anche 9 ristoranti. Adesso sono molti di meno".
I giovani ci sono?
"Qualche ingresso nuovo, all’ippodromo ce ne sono stati che hanno portati avanti molte attività. Ma è chiaro che ce ne vorrebbero di più".
È fiducioso comunque sulla nuova location.
"Credo che torneremo a fare una bella Festa, molto partecipata, il progetto è interessante: sono ottimista".