Riaprirà mai il punto nascite di Pavullo? Se anche dovesse riaprire i battenti, le donne si sentirebbero fin da subito al sicuro in un reparto rimasto chiuso per anni? Sono queste alcune delle domande che si pongono gli abitanti del Frignano a 2 anni e mezzo dalla promessa del Governatore. "È evidente che dipenderà dalla volontà politica da parte della Regione – incalza il sindaco di Pavullo Davide Venturelli – Noi come Comune e comunità siamo pronti a fare la nostra parte ed infatti, già in passato, privati e associazioni avevano promosso donazioni importanti per sostenere i servizi sanitari. Credo che la risposta del territorio sarebbe ancora una volta positiva". Il tema interessa eccome in montagna, e lo conferma lo stesso Venturelli dopo una campagna elettorale per le comunali dominata proprio dalla discussione sul punto nascite: "Tutti quanti speriamo in una riapertura. Purtroppo, a suo tempo, chi poteva fare qualcosa non l’ha fatto". Il chiaro riferimento è al 2017, quando in Conferenza territoriale socio-sanitaria la gran parte dei sindaci del Frignano non si oppose alla chiusura del punto nascite di Pavullo. Tra Ausl e Comune prosegue il dialogo: "Prima con il dottor Brambilla e ora con Anna Maria Petrini, nuova direttrice generale, con la quale tuttavia non c’è stato ancora il tempo per confrontarsi in modo specifico su questo tema – spiega Venturelli –. L’Ausl è la prima a essere molto cauta sulla riapertura perché mancano i medici: ma in questo momento bisogna garantire la sicurezza alle donne. Per cominciare, sarebbe importante avere la guardia ginecologica h24, che ora è presente solo dalle 8 alle 19". RIguardo quest’ultimo servizio, il sindaco parla per esperienza diretta: qualche giorno fa era stata la moglie Elisa, in dolce attesa, ad avere bisogno di una visita dalla guardia ginecologica ma, essendo già passate le 19, la coppia aveva dovuto virare su altre soluzioni.
r. p.