La guerra dei cartelloni finisce in Consiglio

L'interrogazione del capogruppo Lega Carpi solleva dubbi sulla gestione degli spazi prospicenti le camere ardenti Ramazzini, con particolare attenzione all'utilizzo dei cartelloni pubblicitari. La questione, sollevata anche da imprese funebri, riguarda la correttezza e la concorrenza nel settore. Il Comune è chiamato a fornire chiarimenti in merito a una situazione delicata e controversa.

La guerra dei cartelloni finisce in Consiglio

L'interrogazione del capogruppo Lega Carpi solleva dubbi sulla gestione degli spazi prospicenti le camere ardenti Ramazzini, con particolare attenzione all'utilizzo dei cartelloni pubblicitari. La questione, sollevata anche da imprese funebri, riguarda la correttezza e la concorrenza nel settore. Il Comune è chiamato a fornire chiarimenti in merito a una situazione delicata e controversa.

La gestione degli spazi prospicenti le camere ardenti Ramazzini’ è al centro di un’interrogazione depositata dal capogruppo Lega Carpi, Giulio Bonzanini. "Dopo anni di attesa per i lunghi ma necessari lavori di ammodernamento per una struttura e un servizio pubblico imprescindibile per il nostro territorio, che da tempo gravava in uno stato non consono rispetto all’attività svolta, permangono alcuni interrogativi in merito alla loro gestione (in capo all’Ausl di Modena ma con l’imprescindibile supervisione dell’Ente comunale) che meritano risposte chiare e puntuali". "Come già emerso a luglio scorso - afferma Bonzanini - diversi cittadini e imprese attive nelle onoranze funebri hanno rilevato anomalie in merito all’utilizzo dei nuovi cartelloni pubblicitari, installati nei pressi del nuovo ingresso delle camere ardenti del Ramazzini. Il dubbio nasce dalla loro collocazione ritenuta anomala, che potrebbe portare erroneamente un cittadino che si rechi alle Camere ardenti a confondere il manifesto pubblicitario con l’insegna e l’accesso di un’impresa funeraria privata, sollevando contestualmente una questione di opportunità, correttezza e di concorrenza sleale. Per questo chiediamo che l’Amministrazione chiarisca tali interrogativi e relazioni il Consiglio comunale e la cittadinanza in merito ad un tema tanto sensibile quanto caro ad ognuno di noi". A luglio scorso la polemica era scoppiata dopo che al sindaco era arrivata una lettera dal presidente dell’associazione Eccellenza Funeraria Italiana (Efi), Ugo Borghi, con contestuale annuncio di una diffida. Immediata la replica del Comune che "nella assoluta sicurezza del rispetto delle norme vigenti", aveva ricordato che "tutta la documentazione è a disposizione e consultabile, previa regolare e motivata richiesta". L’altra agenzia funebre, reputando "infondate le gravi accuse fatte nei confronti nostri, dell’ospedale e degli organi garanti", ha provveduto a tutelarsi nelle sedi opportune.