La legge sugli stranieri è superata

Migration

Roberta

Pinelli*

La situazione del nostro Paese è profondamente cambiata da quando, nel 1992, fu approvata la legge n. 91 sulla cittadinanza. Negli anni Novanta l’immigrazione era costituita prevalentemente da lavoratori maschi adulti che solo successivamente hanno iniziato a richiedere la ricongiunzione familiare. La presenza di minori nati in Italia da genitori stranieri (seconda generazione) è quindi un fenomeno più recente e non è accettabile avere ancora in vigore una legge che considera "italiano" chi è nato in Brasile o in Australia da genitori italiani (e magari non ha mai messo piede in Italia) e "straniero" chi è nato qui da immigrati. Lo si chiami "ius soli", "ius sanguinis", "ius scholae", "ius soli temperato" "doppio ius soli", termini con cui in altri Paesi europei viene denominata e applicata: serve una nuova legge di cittadinanza che metta al centro il riconoscimento del proprio "essere italiano" con tutto ciò che comporta, diritti e doveri. Si tratta di riconoscere ai ragazzi stranieri la possibilità di diventare parte attiva della società e di favorire quel processo di piena integrazione spesso del tutto o in parte negato ai genitori. Anche la società ne avrebbe beneficio; poiché studi condotti in altri paesi europei mostrano che l’acquisizione della cittadinanza ha un effetto positivo sulla performance scolastica e riduce il tasso di abbandono (quello italiano è il più alto in Europa). Va in questa direzione la scelta di amministrazione e Consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria ai bambini, nati in Italia da famiglie straniere, che in città completano un ciclo di studi primario. Dal 2015 ad oggi circa 1.500 bambini sono diventati cittadini onorari di Modena: un modo in più per farli sentire parte della comunità a cui di fatto appartengono. La nostra stessa Costituzione garantisce a tutti l’uguaglianza delle opportunità e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile sollecita i governi a mantenere l’impegno a costruire una società realmente inclusiva.

*Assessora Politiche sociali, Accoglienza e Integrazione Comune Modena