"La linea ferroviaria Nord-Sud è fondamentale per l’economia"

Mirandola, l’infrastruttura "collegherebbe due punti nevralgici". L’assessore Canossa: "Subito uno studio di fattibilità"

"Un collegamento ferroviario o tramviario nord-sud, fino a Modena, da realizzare nel corridoio della preesistente linea ex Sefta: una indispensabile soluzione ai problemi di congestione del traffico stradale e di sviluppo del territorio". La mozione è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio dell’Unione Comuni Area Nord il 20 gennaio scorso. Passata in secondo piano per l’emergenza Covid, ora l’assessore alla Mobilità del Comune di Mirandola, Antonella Canossa, chiede "da parte della Regione e dell’Agenzia per la Mobilità di Modena una analisi della domanda e uno studio di fattibilità per il collegamento ferroviario in questione, coinvolgendo anche i Comuni della fascia est della provincia". In una lettera inviata ieri agli amministratori dei Comuni interessati della fascia nord-est della Provincia di Modena, oltre 240 i destinatari, Canossa spiega che "l’intervento è di fondamentale importanza per il potenziamento dell’asse di trasporto e viario nord-sud in una situazione estremamente deficitaria e penalizzante per Mirandola oltre che per i Comuni della Bassa modenese: pensiamo alla SS 12. Senza contare – scrive – che potrebbe rientrare tra gli obiettivi del Prit (Piano regionale integrato dei trasporti): ovvero la riduzione dei tratti in congestione della rete stradale regionale del 50%, e in quelli del Per (Piano energetico regionale) che in uno scenario di previsione punta, entro al 2030, a un incremento del +50% del trasporto dei passeggeri su rotaia". La dismessa ferrovia Modena-Mirandola, sedime oggi ‘cuore’ del Distretto Biomedicale, fino a quando è stata attiva fermava a Camurana, Medolla, Cavezzo-Villafranca, San Prospero-Staggia, Solara-Camposanto, Bomporto-Sorbara, Bastiglia, San Clemente, Albareto, Scalo Nonantolano. "Pensiamo –commenta Canossa – cosa rappresenterebbe un simile collegamento per lavoratori e studenti di questi comuni. La soluzione di un collegamento ferroviario o tramviario su quello preesistente deve rappresentare per tutti i comuni coinvolti un obiettivo di sostenibilità, qualità della vita e sviluppo. A maggior ragione se si guarda alla reale necessità che ha il territorio, legata dalla domanda di trasporto da Mirandola verso il capoluogo Modena e viceversa. Molti non sanno – conclude l’assessore – che vi sono professionisti che rinunciano ad allettanti opportunità lavorative nel polo biomedicale a causa della scarsa accessibilità della nostra zona. È nell’interesse di tutti che l’iniziativa abbia il più ampio sostegno possibile".

v.bru