La lista di Ascari per rinnovare la Fondazione: "Figure competenti guidate dallo statuto"

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La ‘terza’ lista (in ordine cronologico di presentazione) che vede come potenziale presidente l’ingegnere Mario Arturo Ascari, in corsa al rinnovo del Cda della Fondazione Cassa di risparmio di Carpi, ha incontrato lunedì sera buona parte dei componenti del Consiglio di indirizzo per presentare il proprio documento programmatico. "Abbiamo reputato doveroso presentare le nostre linee programmatiche, con obiettivi e strategie già delineate per ogni ambito, a tutti i consiglieri del Cdi presenti – afferma Ascari –. Abbiamo raccolto le considerazioni sul nostro programma, i suggerimenti su come sviluppare i temi e i progetti, soprattutto quelli già deliberati dall’attuale consiglio". "La nostra scelta di metterci a disposizione nasce dal fatto che reputiamo che la Fondazione sia di ‘tutti’ e come tale autonoma ed indipendente, come per disposizione dello statuto. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a dinamiche non prettamente allineate con lo statuto ossia le altre liste hanno fatto a nostro parere la scelta di porre come candidati figure non tanto per la competenza ed esperienza ma più con riferimento alla garanzia di certe posizioni e strategie nella gestione della Fondazione. Noi non condividiamo questo approccio. Dopo una serie di vicissitudini abbiamo scelto di metterci comunque a disposizione, alla luce di quello che lo statuto ci richiede: poi saranno i componenti del Cdi a decidere. Se saranno approvate certe dinamiche, saremo in primi ad augurare buon lavoro alla lista vincente. Qualora invece venga attribuita a noi la governance dell’ente, la prima cosa che io, come nei presidente, intenderò fare è quella di ricompattare il Consiglio di indirizzo e trovare immediatamente la collaborazione e la condivisione con gli enti locali perché i progetti necessitano dell’approccio da parte di tutte le forze del territorio. Come detto la Fondazione deve essere di tutti devono essere messe da parte certi personalismi per agire ma il fine del bene della comunità. La sensazione è che dall’esterno non sia ben chiaro qual è l’organo che determina le linee programmatiche, ossia non il Cda bensì il Cdi che, come dice la parola stessa, imprime l’indirizzo alla Fondazione".

m.s.c.