«La mia ricerca jazz e la passione di una vita»

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L’INQUIETUDINE si addice a un trombettista di ricerca qual è Enrico Rava, ospite speciale stasera dalle 21.30 del quartetto dei Lo Greco Bross, con Enzo e Gianni rispettivamente al contrabbasso e alla batteria e Antonio Zambrini al piano, per la seconda data del Modena jazz Festival, in via Nicolò dell’Abate.

Rava, è giusto ritenerla un trombettista anomalo per via del suo rapporto conflittuale con lo strumento?

«La tromba è uno strumento ostico, è facile entrarci in guerra. In più diciamo che ho i miei gusti. Per quanto riguarda i trombettisti mi piacciono Miles Davis e Chet Baker per via del suono scuro, lirico, melodico, certo non Ferguson e neppure i giovani ipertecnici post marsaliani».

I fratelli Lo Greco?

«Eccellenti, degni in tutto e per tutto di una piazza super esigente come Milano. Hanno suonato a lungo con Tony Scott facendo capire di che pasta sono fatti».

Il miglior musicista che l’Italia abbia mai dato nella storia del jazz?

«Gian Luca Petrella. Quando suono con lui, com’è accaduto pochi giorni fa a Verona, mi si apre il cuore».

Che repertorio sfoglierete stasera?

«Soprattutto di standard, con qualcuno dei miei pezzi. Potrei farne a meno, ma sono loro a volerli eseguire, da «Interiors» a «Le solite cose», un valzer musette».

Se dovesse cominciare d’accapo, punterebbe ancora sulla tromba?

«Nessun dubbio al riguardo. Ascoltavo jazz da quando avevo sette anni e i miei idoli sono sempre stati i trombettisti, prima ancora di suonare una tromba, il che è avvenuto a 18 anni. Partendo da Louis Armstrong e Bix Beiderbecke fino ai «moderni» Miles, Chet e Gillespie».

Orgoglioso del fatto di aver attinto l’eden del jazz da autodidatta?

«Mi limito a prenderne atto, se mai fosse così. Refrattario agli studi regolari, ho ascoltato moltissima musica, più di quanta capiti a un musicologo. E ho una maxi-biblioteca che certo non fa metraggio. Credo sia bastato per non rimanere un’ameba».

Novità in agenda?

«Il prossimo disco uscirà a fine agosto per l’ECM grazie a un live romano con Joe Lovano in quintetto. E a novembre con lo stesso gruppo (Nasheet Waits sostituirà Gerald Clever non disponibile) suoneremo al Lincoln Center di New York».

Gian Aldo Traversi