"La mia vita di aneddoti con la rockstar Luciano"

Marco Ligabue ha pubblicato il primo libro, ’Salutami tuo fratello’. L’autore lo ha presentato già in oltre cinquanta piazze insieme ad Andrea Barbi

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Per Marco Ligabue ‘Salutami tuo fratello’, ovvero la grande rockstar italiana Luciano, è un refrain che lo accompagna da sempre.

Di qui, l’idea di intitolare così il suo primo libro, uscito nel 2021, e che da allora presenta in giro per l’Emilia e l’Italia insieme ad Andrea Barbi. Calore e autenticità, uno spettacolo per ripercorrere il racconto della vita di Marco tra musica, aneddoti divertenti e vita privata. Tutte le date sono disponibili sui social o sul sito www.marcoligabue.it

Com’è nata l’idea del libro?

"Il lockdown mi ha messo a disposizione tanto tempo. E poi ho compiuto 50 anni, un giro di boa importante. Mi ha fatto riflettere un po’ su tutto quello che ho combinato fino ad oggi. Da 30 anni scrivevo canzoni e passare alla narrativa non è stato facile. Ma ci ho preso gusto, è stata un’avventura entusiasmante".

Il primo capitolo è ‘Al Tropical c’era la nebbia’. Il Tropical, la balera di Correggio dei vostri genitori, è importante?

"Un input importantissimo, da parte dei nostri genitori, che erano grandi appassionati di musica e hanno fondato una balera. Tra le orchestre di liscio e concerti, io e Luciano siamo cresciuti con la musica nel sangue".

Ci racconta un aneddoto?

"Quello che fa più ridere durante gli spettacoli è il racconto della svedese. A 18 anni, con l’ormone a mille sono andato in riviera romagnola per ‘cuccare’ con tutta la compagnia e ho cuccato una svedese, che per me era una diva di Hollywood. Dopo due settimane meravigliose, da Malmo è venuta a Reggio Emilia, solo che nessuno sapeva niente. In casa Ligabue, è partito tutto un teatrino esilarante".

Quanto ha influito essere il fratello di Luciano nella sua vita?

"Ha influito tantissimo. Primo, perché siamo fratelli, poi come grande rockstar italiana. Quando Luciano è partito ha cambiato la vita a me, alla nostra famiglia, ma anche all’intero paese di Correggio. Lo ringrazierò sempre per avermi fatto conoscere il mondo della musica e dello spettacolo, e tante cose che altrimenti non avrei mai vissuto".

Al momento sta presentando il libro con Andrea Barbi. Come è nata questa coppia?

"Andrea è una persona spontanea e ironica ma anche di grande cultura, una bella scoperta. L’anno scorso, mi intervistò il giorno di uscita del libro. ’E’ uno spaccato di Emilia, musica italiana, anni ’80 e ’90. Dovremmo raccontarlo in giro’, mi ha detto. E l’ho trovato più interessante di un firma libri. Siamo partiti timidamente a maggio e arrivati a fine settembre con 50 piazze. Questo ci ha dato una grande carica. E poi era una formula azzeccata soprattutto l’anno scorso, uscendo dai lockdown: l’idea di ascoltare un talk, seduti, con qualche pezzo in acustico piaceva tantissimo".

Sofia Silingardi