"La mortalità torna ai livelli pre-pandemia"

Il direttore dell’Ausl, Brambilla: "La circolazione virale resta alta". L’azienda deve recuperare un ’tesoretto’ di ticket mai pagati: "Un obbligo"

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di Paolo Tomassone

Continuano a crescere, anche se di poco, i contagi da Covid-19. E le persone non vaccinate o con più di una patologia rischiano ancora di finire in terapia intensiva. La maggior parte delle oltre 6.300 persone risultate positive nei primi 11 giorni di aprile, però, è seguita a domicilio, solo 121 sono ancora ricoverate in ospedale, 3 in terapia intensiva. Numeri molto distanti da quelli di un anno fa quando negli hub del Policlinico e di Baggiovara erano curate con l’ossigeno 24 ore al giorno una sessantina di persone. Le fasce d’età maggiormente contagiate sono quelle dai 6 ai 13 anni e dai 25 ai 49 anni. Pare comunque che ci stiamo avvicinando a quella che i tecnici definiscono una ‘fase di plateau’. Per questo dall’Ausl sono ottimisti: "La situazione è sotto controllo" dice il direttore generale Antonio Brambilla, che si sofferma su un altro dato in controtendenza rispetto all’andamento degli ultimi mesi. "Nell’ultima settimana in provincia di Modena si sono registrati 147 decessi per tutte le cause, di cui 122 tra le persone con 75 anni di età ed oltre, cifre il linea con i valori attesi e che ci riportano ai livelli pre pandemia. Nel 2020 l’eccesso di mortalità è stata di oltre il 20%, nel 2021 è sceso al 9,4%. Se continuiamo così possiamo dire che l’eccesso di mortalità ha avuto un calo proprio in relazione all’andamento della campagna vaccinale". Ecco perché non si abbassa l’attenzione sulla campagna vaccinale che a Modena ha già coinvolto l’85,4% della popolazione con più di 5 anni. Alta l’adesione alla vaccinazione anche da parte dei profughi ucraini arrivati in città: il 60% di loro è già vaccinato contro il Covid; nelle ultime settimane sono stati vaccinati alcuni minorenni contro altre malattie, altrimenti non potrebbero frequentare le lezioni a scuola. Due anni di pandemia hanno rivoluzionato gli ospedali e ora, davanti a un rallentamento dei ricoveri, si studiano i modi per ripristinare il lavoro di prima. Alcune risorse (umane) potranno essere recuperate dagli hub allestiti per eseguire i tamponi, grazie a un incremento considerevole delle attività delle farmacie e dell’utilizzo dell’autotest da parte dei modenesi. Al momento però il drive through continuerà a essere operativo. "Stiamo riorganizzando i servizi negli ospedali – spiega Brambilla –. Alcuni contratti di operatori sanitari attivati per l’attività vaccinale non potremo rinnovarli, perché così stabilisce una legge". Per il personale, per le cure e i servizi durante l’emergenza l’azienda sanitaria ha dovuto far fronte a spese ben al di sopra delle proprie possibilità. Per questo si sta lavorando al bilancio, nel tentativo di recuperare quelle cifre che negli anni sono state imputate ingiustamente alla sanità pubblica. Come per esempio quelle dei ticket non pagati dagli utenti (a causa di errori nell’autocertificazione della fascia di reddito) e quelle per la mancata o ritardata disdetta degli appuntamenti o quando il cambiospostamento di una prenotazione non sia avvenuto nei termini previsti. Una cifra non quantificabile perché sempre ‘in divenire’ che però l’Ausl ha intenzione di riportare nel proprio bilancio. Si tratta di diverse centinaia di migliaia di euro. Il recupero crediti è gestito da Mediacom srl, che si è aggiudicata la gara. "Ogni anno in media recuperiamo circa 100mila posizioni, con un picco di 130mila da aprile a dicembre 2021. Nei primi 3 mesi del 2022 sono poco meno di 60mila gli invii effettuati – precisa il direttore –. Siamo obbligati a farlo per legge, rischiamo di incorre in provvedimenti da parte della Corte dei conti e della Guardia di Finanza".