Foto censurata al Fermi di Modena: il caso sarà valutato del provveditore

Intanto l’assemblea dei lavoratori condanna l’intervento della preside: “L’immagine del bacio tra due ragazzi per le strade di Palermo è il frutto di un lavoro svolto con passione da studenti e docenti”

La preside del Fermi di Modena, Stefania Giovanetti

La preside del Fermi di Modena, Stefania Giovanetti

"Ferma condanna nei confronti della pesante ingerenza da parte della Dirigente Scolastica Stefania Giovanetti in relazione ad una fotografia parte del concorso fotografico ‘Palermo libera tutti’".

E’ quanto riporta l’ordine del giorno dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Itis Fermi, approvato a maggioranza lo scorso 24 maggio. Il riferimento è relativo a quella foto che ritrae due ragazzi che si baciano tra le strade di Palermo e che non sarebbe stata – secondo alcune professoresse – ritenuta idonea dalla dirigente scolastica. La commissione, infatti, aveva ritenuto che lo scatto meritasse il ‘premio Libertà’ nell’ambito del concorso indetto al termine di un progetto contro le mafie: "Palermo Libera tutti". La vicenda è ora finita sul tavolo del provveditorato e sarebbero in corso le ‘valutazioni’ necessarie al fine di far luce sull’accaduto.

"Il lavoro preparatorio – affermano nella nota lavoratori e lavoratrici - è stato svolto con enorme passione da parte degli studenti e dei docenti che lo hanno coordinato, attività svolta a titolo totalmente gratuito e con spirito di servizio da parte dei docenti coinvolti, che hanno operato nel rispetto dei valori Costituzionali. Si ritiene gravissima la dichiarazione, sempre da parte della dirigente scolastica, di avere individuato l’immagine di due ragazzi che si baciano per non meglio specificate ragioni politiche".

I lavoratori riterrebbero ancora più grave l’accusa – che sarebbe partita sempre dalla dirigente nei confronti degli stessi - che, nell’avere scelto la foto in questione, si sia "agito come le mafie". "Nella stessa linea di condotta, che vogliamo stigmatizzare e condannare, si inserisce anche il diniego a partecipare nel mese di maggio ad una visita a Bologna legata a iniziative di studio e memoria sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980. La scuola è luogo di confronto e di libertà, atteggiamenti prevaricatori e minatori sono da rigettare e condannare senza alcuna esitazione, così come ogni tentativo, agito o minacciato, di censura. L’assemblea condanna il grave atteggiamento della Dirigente ed esprime solidarietà ai colleghi coinvolti", concludono.

Ad intervenire è anche Claudio Riso, segretario generale provinciale Flc-Cgil Modena: "Nella scuola c’era già un clima pesante, prima dell’assemblea andata in scena lo scorso 24 maggio ed ora è diventato ancora più pesante. Un clima di questo tipo all’interno della scuola, dove devono esserci rispetto delle persone e del lavoro non è tollerabile. Deve essere garantito prima di tutto il rispetto del principio costituzionale della libertà di insegnamento che, in questo caso, mi pare venga violato. Noi sindacati, Cgil, Cisl e Snals su quanto accaduto in assemblea abbiamo chiesto un incontro urgente con la dirigente del provveditorato e credo che l’unica possibilità per ristabilire in fretta un clima di serenità sia quello che la dirigente chiarisca quanto accaduto e si scusi con le persone coinvolte. Alimentare un clima di tensione è assolutamente contro producente e non serve a nessuno".