STEFANO MARCHETTI
Cronaca

La notte degli archivi Per ricordare chi siamo

Narrazioni e visite guidate: quattordici istituzioni culturali daranno accesso alle proprie raccolte nell’ambito del progetto ’Archivissima’

Narrazioni e visite guidate: quattordici istituzioni culturali daranno accesso alle proprie raccolte nell’ambito del progetto ’Archivissima’

Narrazioni e visite guidate: quattordici istituzioni culturali daranno accesso alle proprie raccolte nell’ambito del progetto ’Archivissima’

Sugli scaffali i faldoni e le cartelle, ’1588 Atti della comunità’, ’Atti segreti’, ’Cronache’... "Ogni giorno qui dialoghiamo con le carte: questo è il luogo in cui si custodisce la memoria della città e di noi stessi", spiega Gabriella Roganti, coordinatrice dell’Archivio Storico comunale. Negli archivi è scritto da dove veniamo e nelle carte possiamo leggere e interrogare il presente, immaginando il futuro, eppure c’è chi ancora li pensa come luoghi grigi e polverosi.

Modena è città ricchissima di archivi, e quattordici istituzioni culturali li apriranno appositamente dal tardo pomeriggio di domani per ’La notte degli archivi’, inclusa nel progetto nazionale di ’Archivissima’: verranno proposte visite guidate, narrazioni teatrali, esperienze digitali, tutto con ingresso libero.

All’Archivio di Stato di corso Cavour, per esempio, una mostra celebrerà la tradizione musicale e teatrale della corte estense (visite dalle ore 18), mentre all’Archivio storico diocesano alle 18.30 si rifletterà sul concetto di ‘futuro anteriore’ esplorando metodi antichi e moderni di archiviazione, e all’Accademia di scienze lettere e arti alle 17.30 sarà presentato un progetto di digitalizzazione della collezione numismatica Rangoni. All’Archivio della Bonifica Burana, dalle 16, si scoprirà come nasce un’opera idraulica, dal disegno tecnico alla realtà aumentata, mentre nella corte del Collegio San Carlo la danza barocca diventerà metafora educativa.

Da piazza Sant’Agostino alle 16.30 di domani partirà anche l’Archibus, una navetta che collegherà sei archivi più decentrati (prenotazione gratuita e obbligatoria allo 059-2021598 o scrivendo a lagalleria@bper.it): prima tappa all’archivio dell’Anmig (Associazione mutilati e invalidi di guerra), con i fascicoli e i carteggi custoditi alla Casa del mutilato, poi al Centro documentazione donna, dove il racconto si snoderà attraverso parole luminose, pace, diritti, autodeterminazione, partecipazione, libertà, e ogni visitatore potrà scegliere la sua, quindi all’Istituto storico di viale Menotti, dove le parole di violenza e coercizione dei manifesti della Rsi (fra il 1943 e il 1945) saranno poste a confronto ai documenti delle brigate partigiane. Si andrà poi in via Danimarca, all’Archivio storico di Bper banca, dove sui documenti si potrà ricostruire la storia della carta di credito, e successivamente all’Archivio Cesare Leonardi, con le ricerche sugli alberi condotte del grande architetto, e per finire al Collettivo Amigdala in via Nicolò Biondo dove si ‘ascolterà’ l’archivio delle fonti orali.

A Vignola il Polo archivistico delle Terre di Castelli proporrà una riflessione su educazione e senso civico, e la Provincia di Modena diffonderà un podcast in cui le storie antiche sono rielaborate con sensibilità contemporanea.

Particolarmente emozionante è la mostra allestita all’Archivio Storico Comunale, a Palazzo dei Musei, dove le opere di Lucietta Righetti, sensibile artista modenese, sono accostate a materiali d’archivio riconducibili alla sua storia personale. Ecco allora un gruppo di famiglia che Lucietta dipinse già a 13 anni, affiancato alla ‘mitica’ Cronaca cinquecentesca del Lancellotti con gli stemmi delle famiglie modenesi, fra cui proprio anche i Righetti. Ed ecco una ricca, generosa tavolata che ben si abbina a una vecchia copia del ricettario dell’Artusi, e un dipinto – quasi un ex voto – che Lucietta dedicò a San Geminiano, chiedendogli di aiutarla a trovare casa dopo uno sfratto, "e lui mi aiutò davvero", dice: lo vediamo proprio accanto a un antico codice miniato con l’immagine del Santo. Con le sorprendenti tecnologie moderne, gli studenti del ‘Venturi’ hanno animato i dipinti di Lucietta, dando movimento e ‘voce’ alle figure, come i cigni del laghetto dei Giardini, che nuotano starnazzando felici.