Strage di Sassuolo, le amiche di Elisa Mulas: "La picchiava, ce lo confidava"

Marilena Serena Radeschi conosceva la vittima da una vita: "Nabil geloso di tutti, pretendeva che rimanesse chiusa in casa. Nessuno l’ha aiutata"

Elisa Mulas aveva 43 anni e 3 figli

Elisa Mulas aveva 43 anni e 3 figli

Sassuolo, 20 novembre 2021 - "Tutti sapevamo che la picchiava e sia io che le altre amiche da anni la esortavamo a lasciarlo. Ma aveva paura e non capisco perché nessuno ora ne parli. Quando ho saputo che era incinta del secondo bambino mi sono arrabbiata proprio perché temevo per lei e i piccoli".

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A parlare è Marilena Serena Radeschi, amica d’infanzia di Elisa Mulas che, con la sua testimonianza, intende rompere un muro di silenzio dietro al terribile massacro costato la vita a quattro persone: i due figlioletti di Elisa e sua madre, dalla quale si era rifugiata. La donna conferma come Elisa da anni subisse violenze. "Sono certa che da tempo avesse paura".

Lei sostiene, quindi, che Nabil fosse violento da sempre?

"Mi baso su ciò che mi diceva e la situazione era peggiorata dalla nascita del secondo figlio. Elisa mi raccontava che lui aveva questa gelosia morbosa nei suoi confronti anche perché lei aveva iniziato a fare pulizie in un bar e lui non era d’accordo, ma i bambini dovevano mangiare e lei cercava di arrangiarsi. Più volte mi aveva spiegato che lui questa cosa, ovvero che lei lavorasse e che quindi uscisse di casa, non la poteva soffrire perché non voleva che vedesse altre persone. Poi di cosa fosse geloso non si sa: lei era sempre chiusa in casa".

Si era sfogata spesso con lei?

"Non sa quante volte l’ho vista piangere: era sempre infelice e glielo dicevamo tutte di lasciarlo, perché sapevamo della situazione ma lei ci spiegava che tanto lui sarebbe andato a cercarla. Aveva paura e, nonostante all’inizio della relazione lo nascondesse, dopo non era così. Diceva: ‘So che verrebbe a cercarmi ovunque e metterei in difficoltà altre persone, soprattutto mia madre’".

Elisa non si è mai rivolta alle forze dell’ordine?

"Elisa si era sempre rifiutata di rivolgersi alle forze dell’ordine, perché temeva che poi sarebbero intervenuti i servizi sociali per portarle via i bambini. Lei, all’inizio, era molto innamorata di lui, ma Nabil era una persona violenta ed era geloso di tutti, pure della madre di Elisa".

Aveva provato a farle capire che era in pericolo?

"Sempre. Ricordo che quando rimase incinta del secondo figlio mi arrabbiai tantissimo perché speravo lo lasciasse, ma lei si aspettava una vita migliore, amava i bambini e cercava una vita solida che non ha mai avuto da che è nata. Non so quante volte le ha messo le mani addosso e lei inizialmente negava poi, invece, si confidava con noi ammettendo che lui la picchiava. In tutto questo tempo tutti si sono nascosti dietro ad un dito: nessuno l’ha aiutata ed ora lei e i suoi bambini sono stati ammazzati. Pensi: rimpiango il suo primo compagno. La massacrava di botte, ma forse con lui sarebbe ancora viva".