"La piscina dei Vigili del fuoco non è mai stata del Comune"

"La piscina dei Vigili del Fuoco non può rimanere di proprietà del Comune di Modena perché già oggi non è di proprietà del Comune". Lo precisa l’Amministrazione in merito alle dichiarazioni del presidente degli ’Amici del nuoto’ in relazione a una delibera patrimoniale discussa in commissione consiliare in vista del passaggio in Consiglio comunale. Si tratta di un semplice adeguamento tecnico per concludere un percorso avviato nel 1990 con il Demanio. La proprietà dell’immobile comunque è già demaniale e la piscina è sempre stata gestita in base ad accordi con i Vigili del fuoco, cioè con lo Stato.

La piscina, ricorda il Comune, è stata costruita a partire dalla fine degli anni Ottanta con risorse del ministero dell’Interno e del Coni senza alcun contributo economico o progettuale del Comune.

L’immobile non è mai rientrato in operazioni di Federalismo demaniale (come è avvenuto per Palazzo Solmi o la chiesetta Ricci, per esempio) e, ovviamente, sottolineano in Comune, non è pensabile un esproprio del bene.

Rispetto al timore, espresso dagli Amici del nuoto, per future modalità di affidamento della gestione da parte del Demanio attraverso ’un’asta pubblica’, il Comune precisa che già oggi la gestione dei circa 60 impianti sportivi comunali è affidata con procedure pubbliche alle quali possono partecipare tutti i soggetti in regola con i requisiti.

In ogni caso, il Comune conferma anche per il futuro il sostegno che l’assessorato allo Sport già garantisce agli Amici del nuoto che operano nella piscina dei Vigili del fuoco.

L’obiettivo, in continuità con quanto è sempre stato fatto, è garantire che tutti gli impianti sportivi della città siano aperti e utilizzabili dai cittadini e dalle società sportive. Per l’Amministrazione comunale rimane un obiettivo da perseguire poter garantire un utilizzo aperto alla città della piscina dei Vigili del fuoco, ma nel rispetto di procedure e obblighi giuridici e amministrativi verso gli altri Enti pubblici ed evitando ogni rischio di contenziosi.

Roberto Grimaldi