Modena, 12 marzo 2025 – C’è chi la chiama opportunità. E chi l’opportunità la vede solo perché vivere (o meglio, sopravvivere) di cassa integrazione non è facile sul lungo periodo. L’ultima proposta avanzata da Maserati ai suoi circa 200 lavoratori, a casa dal 22 novembre, riguarda la possibilità di trasferirsi per sei mesi nello stabilimento serbo in cui il gruppo Stellantis sta producendo la Grande Panda.

Una proposta, su base volontaria, “arrivata nelle scorse ore ai lavoratori attualmente a casa, in cassa integrazione a zero ore da mesi, dai loro preposti”, conferma Stefania Ferrari, segretaria della Fiom Modena. Né a livello locale né a livello nazionale, però, i sindacati sono stati convocati e informati dal gruppo automobilistico su questa ‘opportunità’ di lavoro che si è voluta aprire per i 200 operai della produzione del tridente a Modena: i contenuti economici e logistici dell’offerta, pertanto, non sono chiari. “Possiamo supporre che si tratti di una trasferta a tutti gli effetti, quindi pagata come tale – continua Ferrari –, ma la parte che riguarda l’alloggio, ad esempio, e le mansioni da ricoprire nello stabilimento non sono note”.
La notizia è solo l’ultima in ordine tempo di una serie che riguarda Maserati dai toni non certo rosei. A dicembre “ci avevano confermato quello che si temeva, che il modello elettrico, la Mc20 Folgore, non sarebbe più stata prodotta”, spiega Ferrari: troppi pochi ordini per sostenere l’avvio della produzione.
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Ma in parallelo “non è stata rimpiazzata quella produzione con altro – va avanti –: nel 2024 i due soli modelli in produzione a Modena non sono stati in grado, per numeri, di sostenere lo stabilimento sul mercato”.
Il resto è storia vecchia: cig a zero ore da fine novembre, con la prospettiva di lavorare per una sola settimana nella seconda metà di marzo, poi tornare in cassa integrazione. A dire il vero, il gruppo Stellantis non è nuovo a offerta di trasferte anche all’estero: nell’estate offerta analoga fu fatta verso lo stabilimento polacco che produce la 600 e nel recente passato anche una decina di operai Maserati fu coinvolta in una trasferta di sei mesi stavolta dentro confine, a Mirafiori.
“Purtroppo si prende per il collo chi è in estrema difficoltà – continua la sindacalista –: lavoratori monoreddito, alcuni con famiglia che dovranno lasciare per sei mesi pur di guadagnare, speriamo, qualcosa in più”.
Attualmente la cig a zero ore porta ogni mese nelle tasche degli operai circa 1.100 euro. “Questa proposta non solo offende la dignità stessa dei lavoratori, ma evidenzia anche l’indisponibilità di Stellantis ad investire nello stabilimento di Modena”, affonda la federazione modenese di Rifondazione comunista mentre nelle orecchie risuona ancora l’eco delle polemiche legate alla mail d’offerta sul listino che arrivò agli operai Stellantis per l’acquisto proprio di una Maserati.