FLAVIO VIANI
Cronaca

La reliquia di Rolando Rivi esposta in chiesa a Monchio

Palagano, una messa per celebrare l’ostensione di un frammento del Beato. Tanti fedeli hanno voluto venerare il seminarista 14enne ucciso dai partigiani.

La messa nella chiesa della beata Vergine Assunta a Monchio di Palagano

La messa nella chiesa della beata Vergine Assunta a Monchio di Palagano

Da qualche giorno una reliquia del Beato Rolando Rivi è esposta nella chiesa parrocchiale della beata Vergine Assunta a Monchio di Palagano. L’accoglienza e la pubblica venerazione del frammento sacro del seminarista martire, donato dalla Curia di Reggio Emilia, è stata celebrata con una messa presieduta dal vescovo di Modena Nonantola e Carpi Erio Castellucci. Il rito è stato concelebrato con monsignor Simone Bellisi e don Tomasz Franczac (don Tomek) parroco di Palagano.

Rolando Rivi, seminarista quattordicenne di San Valentino di Castellarano fu ucciso, dai partigiani comunisti, dopo tre giorni di percosse e umiliazioni, il 13 aprile 1945, con due colpi di pistola alla tempia e al cuore.

La richiesta della reliquia era stata innoltrata, da don Tomek e dal locale comitato Rolando Rivi, all’arcivescovo di Reggio Emilia nei giorni successivi al furto della lapide posizionata, in un boschetto della frazione, nel punto in cui venne ucciso il seminarista. La pietra sepolcrale fu posta, in quel luogo, nel 1955 da Roberto Rivi papà di Rolando. Don Tomek ha voluto ricordare l’80° anniversario del martirio, proprio nella frazione di Monchio, con tre iniziative: la via Crucis venerdì, una mostra in chiesa dedicata a Rolando e la solenne liturgia.

Il vescovo Castellucci rivolgendosi ai numerosi fedeli presenti, nell’omelia ha ricordato: "La circostanza che ci ritrova qui ottant’anni dopo il martirio del Beato Rolando Rivi, proprio nella giornata della passione di Gesù, fa rivivere la scena del martirio di Rolando. Gesù lo deridevano, lo percuotevano. Possiamo immaginare che, molto simile, fosse la scena che si è ripetuta per questo giovane seminarista. Gesù ha interpretato tutte le ingiuste violenze che colpiscono e schiacciano chi resta fedele a Lui".

"Penso che Rolando – ha aggiunto il prelato – abbia fatto propria anche l’ultima delle sette frasi di Gesù in croce ’Padre nelle tue mani consegno il mio spirito’, nella fede profonda che Rolando aveva credo abbia fatto proprie queste parole, nel momento in cui si è reso conto di rivivere nella sua carne la passione di Gesù. Rolando ha perso, ha dovuto soccombere ma è entrato in cielo nelle braccia del Padre. Chi ha vinto allora è chi apparentemente ha perso, vince sempre l’amore questa è l’ostinata speranza che ci proviene dalla Pasqua di Gesù".

Al termine don Tomek ha posizionato la reliquia di Rolando Rivi in un altare laterale allestito appositamente. Presenti al rito anche il sindaco di Palagano, presidente della provincia, Fabio Braglia quello di Montefiorino Maurizio Paladini.

Flavio Viani