Maino
Benatti*
A 10 anni dal sisma del 2012 è il momento del ricordo per onorare le vittime, ma anche il momento della riflessione su come abbiamo operato e valutare se ci può essere di lezione. Il sisma ha messo in grave pericolo la tenuta delle comunità dal punto di vista identitario, psicologico, economico, sociale e urbanistico. Si è risposto lavorando per ricostruire i vincoli e i valori. Si è partiti dai simboli forti di una comunità: le istituzioni, le scuole, il lavoro, l’arte e la storia e le culture che si intrecciano e si sostengono, il dare valore alla solidarietà che veniva da fuori. Abbiamo risposto valorizzando al meglio un elemento fondamentale della cultura dei cittadini delle nostre terre: la propensione a "fare assieme" e quindi si sono messi in campo gli strumenti conseguenti e adeguati. Io credo che, in quel passaggio così complicato, il ruolo dell’Unione sia stato determinante nel confronto serrato con le altre istituzioni coinvolte, dalla regione al governo, dalla Protezione civile agli altri enti statali e nel rappresentare al meglio e in modo unitario le esigenze di tutta l’Area Nord sia nella fase dell’emergenza, sia nella fase di ricostruzione dei nostri paesi con una visione comune, con l’idea che era l’occasione per trasformare una tragedia in una grande opportunità di ammodernamento delle nostre città. Solo così abbiamo vinto la paura e la solitudine delle prime ore e stimolato il coraggio e la solidarietà per ricostruire la speranza nel futuro. Unito questo territorio è riuscito a risollevarsi e a dare una nuova prospettiva di benessere ai propri cittadini e chi anche oggi tenta di dividerlo non ha capito quella lezione e compie un grande errore. Dopo 10 anni, la ricostruzione è in uno stato molto avanzato, ma è indispensabile accelerare per ultimare la ricomposizione di quella frattura e ridare vitalità eprima di tutto ai centri storici. Nello stesso tempo quella esperienza sia la base per nuovi obiettivi di benessere e di convivenza.
* Sindaco Mirandola 2009-2019