GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

La sanità dopo Donini . Regione, cari ’nemici’. Maletti–Muzzarelli, nuovo duello in vista

Nel 2025 tornerà la sfida dopo i veleni di 10 anni fa per le amministrative. Se vince il Pd, il prossimo governatore non sarà di sicuro emiliano. Modena potrebbe allora ’consolarsi’ con un assessorato di peso . .

La sanità dopo Donini . Regione, cari ’nemici’. Maletti–Muzzarelli, nuovo duello in vista
La sanità dopo Donini . Regione, cari ’nemici’. Maletti–Muzzarelli, nuovo duello in vista

Amministrative nel 2024, regionali nel 2025 ed elezione diretta del presidente della Provincia nel 2027. Un calendario elettorale malandrino sta stuzzicando le ambizioni di chi nel Pd ritiene di potersi giocare delle carte. Qualcuno, tremando di paura, si spinge a evocare l’indicibile: la riedizione della sfida tra Gian Carlo Muzzarelli e Francesca Maletti, questa volta per la casella di assessore regionale alla Sanità nel 2025. Un nuovo duello dopo quello di 10 anni fa alle primarie, segnate dall’impiego di truppe cammellate e tombate infine con una pax politica.

Il faccia a faccia, è la sensazione, è probabile per una serie di ragioni: primo, entrambi ci tengono fortissimamente a quell’incarico. Maletti ha anche organizzato ‘Spazio libero’ posizionandosi sul tema. Secondo, se il centrosinistra vincesse le regionali, per la regola dell’alternanza Emilia e Romagna, il presidente non potrà essere un emiliano (avendolo già fatto Bonaccini). Modena allora per il peso elettorale di cui dispone potrebbe comunque ‘consolarsi’ con il secondo incarico più rilevante in palio in questa fase, vale a dire l’assessorato alla Sanità in Regione. Una delle poche cose che mette d’accordo i Dem è il riconoscimento del consenso di cui beneficia Muzzarelli in città e in diversi parti della provincia. Oggi, Bonaccini a parte, non c’è nessun modenese, è il ragionamento che circola nel partito, che abbia una statura politica superiore a Muzzarelli. Da qui la convinzione che l’attuale sindaco – con l’avallo evidentemente dell’attuale presidente della Regione, se non per affinità personale almeno sotto il segno del comune interesse di Modena – possa rotolare naturalmente in quel ruolo, senza passare dalla candidatura alle regionali.

Diverso il discorso per Maletti che, pur vantando esperienza e riconoscimenti nel settore, avrebbe bisogno dell’investitura elettorale: la sua ricandidatura alle regionali è però insidiata dalla ‘rivale’ Maria Costi, in ascesa politica al termine dell’esperienza di sindaco a Formigine giudicata felice: entrambe pescano nello stesso bacino, il mondo cattolico, ed entrambe sono donne. È escluso quindi che possano presentarsi tutti e due ai nastri di partenza. C’è chi a Maletti consiglia di negoziare un passo indietro nelle amministrative a Modena in cambio della candidatura alle regionali, ma i più avvertiti la mettono in guardia: ogni accordo oggi è scritto sull’acqua. Nessun partito, nessun dirigente, in questa fase politica è in grado di promettere alcunché.

Lo sa bene Andrea Bortolamasi, e qui parliamo delle amministrative, che pensava di essere candidato a sindaco tra due ali folla plaudenti e oggi si ritrova invece il posto conteso da una decina di aspiranti con la prospettiva di primarie sanguinose che lui vorrebbe a tutti i costi evitare. I dem infatti ad oggi faticano a fare sintesi, ma il tempo della scrematura è arrivato. L’obiettivo è rimanere con un nome solo di area Pd, ed è forse anche per questo che ha cominciato a circolare la figura di Francesca Federzoni, presidente della cooperativa Politecnica, un civico ‘al di sopra della parti’ che possa mettere d’accordo tutti: si tratta di un nome che piace a Muzzarelli, ma che a quanto pare avrebbe già declinato l’invito.

Il Pd a Modena tuttavia non può permettersi un Papa straniero, un civico, sarebbe uno smacco. Il candidato andrà pescato tra i vari Fabio Poggi, Andrea Bortolamasi, Andrea Bosi, Simona Arfletti, Massimo Mezzetti, Stefano Vaccari, Francesco Ori, Giulio Guerzoni. Non tutti però sarebbero disposti a misurarsi in primarie di coalizione. Dunque il vero trittico al momento in gioco è composto da Bortolamasi, Bosi, Ori. Chi farà il passo indietro in nome della responsabilità politica per evitare la dispersione dei voti?