STEFANO LUPPI
Cronaca

La sanità in affanno : "Pronto soccorso e attese, dobbiamo migliorare . Contiamo sui volontari"

Il direttore generale del Policlinico Claudio Vagnini: "Ma basta aggressioni"

La sanità in affanno : "Pronto soccorso e attese, dobbiamo migliorare . Contiamo sui volontari"
La sanità in affanno : "Pronto soccorso e attese, dobbiamo migliorare . Contiamo sui volontari"

"Mi colpisce molto un aspetto post Covid che speravo di non trovarmi ad affrontare: la rabbia che certi pazienti indirizzano verso chi li cura e assiste. Speravo di non confrontarmi con tali sentimenti, per questo dobbiamo fare molto di più per comunicare le nostre iniziative che sono tante e innovative".

Ieri, nel presentare la giornata di studi ’Generare cambiamento partecipato in sanità’ che si terrà alla San Carlo sabato prossimo, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Claudio Vagnini ha posto riflessioni sui tanti problemi che oggi interessano la sanità pubblica. Soprattutto nei campi della innovazione - anche e non solo tecnologica come impone l’imminente Smart Festival di Modena - e dei miglioramenti per fruitori dei servizi e pazienti.

"Noi del mondo sanitario – prosegue Vagnini – facciamo tantissime iniziative pubbliche per far conoscere quanto facciamo e lavoriamo su molti fronti. Non da ultimo siamo e sempre di più occorre esserlo anche sul fronte socio-sanitario, dove ad esempio l’attenzione ai caregiver, badanti e operatori di supporto della rete sociale con al centro i volontari, è sempre più fondamentale per la nostra sanità". Vagnini non fa cenno diretto alle recenti polemiche nate sul tema della crescita del numero dei volontari sulla ambulanze e prosegue: "Ci sono sempre polemiche sui Pronto soccorso, sulle 8-9 ore di chi avendo codici bianchi e verdi deve attendere. Certo, occorre migliorare queste condizioni e portare novità e proprio il mondo del volontariato può dare e dà già un grande aiuto. In questo modo possiamo tentare di sanare la rabbia di cui dicevo prima".

Vagnini passa poi a temi più prettamente tecnologici: "Io sono molto ignorante nel campo della tecnologia - prosegue il direttore generale che in questi anni ha gestito la pandemia a Modena - ma nei nostri ospedali abbiamo tante importanti realtà in questo ambito. Pensiamo solo alle due installazioni robotiche della sala ibrida presenti a Baggiovara e al Policlinico presso cui operano tanti professionisti con competenze molto elevate. Questi colleghi peraltro lavorano molto anche per formare sempre più giovani medici esperti in questo senso. In genere di tutte queste materie di cui ho fatto cenno si parla con le associazioni di volontariato ed occorre espandere le iniziative. Ricordo infatti cos’è la sanita pubblica: nessuno chiede carte di credito presso i nostri ospedali, né prima né dopo e questo sistema universalistico e gratuito va proseguito, pensiamoci. Anche se purtroppo dopo 45 anni ha delle problematiche". Accanto al dirigente sanitario, oltre agli organizzatori della giornata di studio alla San Carlo, annuivano il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore alla smart city Ludovica Ferrari: "Rigenerazione e sanità al centro – ha spiegato il primo cittadino – sono le protagoniste di tante innovazioni all’interno di una comunità alle prese con le esigenze della trasformazione. Occorre sempre fare comunità, impegnarsi per garantire una sanità pubblica e universale anche se purtroppo essa non pare essere al centro dei pensieri del governo. Con queste modalità di Roma si rischiano situazioni complicate".