L’Emilia-Romagna investe sulla sanità a Modena ma c’è "preoccupazione per il quadro nazionale", in particolare "per la riduzione nel tempo del rapporto spesa sanitaria-Pil previsto al 6% al 2025: rischia di far saltare il sistema" proprio "nel momento in cui è necessario rafforzare ricerca, formazione e servizi per incrementare la dotazione organica di personale e potenziare le reti ospedaliere provinciali, quelle socio-sanitarie e tecnologiche".
Lo evidenzia il presidente della Conferenza sociosanitaria territoriale, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, che ha riunito di nuovo colleghi, tecnici e sindacati, il 12 aprile, per fare il punto. Per quanto riguarda il piano di investimenti, la Conferenza stabilisce di proseguire nell’iter di progettazione delle opere, tra nuove costruzioni e ristrutturazioni, dopo il passaggio dello scorso 31 marzo, quando sono stati approvati i progetti definitivi delle 13 case della comunità e dei 4 ospedali di comunità previsti a livello locale in chiave Pnrr, dopo il via libera a dicembre alla progettazione delle 7 Centrali operative territoriali (Cot). È possibile anticipare la scadenza della prossima tappa di settembre 2023, con l’affidamento dei lavori già definito e l’invio in corso degli ordini per avviare i cantieri.
Per quanto riguarda l’innovazione e l’ammodernamento strumentale degli ospedali, come ha spiegato in Conferenza Massimo Garagnani, direttore del servizio unico di Ingegneria clinica Ausl-Azienda ospedaliero-universitaria, il piano programma 40 tecnologie per tutta la provincia, con la partecipazione a gare nazionali o regionali in fase di aggiudicazione che "risentono di alcuni ritardi dovuti a ricorsi", è stato spiegato dai tecnici.
Nel campo dell’innovazione digitale, spiccano la digitalizzazione dei percorsi clinici, che porterà all’adozione della cartella clinica elettronica, alla refertazione digitale degli applicativi sanitari specialistici e al potenziamento della sicurezza informatica. Si spinge anche sull’utilizzo della telemedicina, con appositi dispostivi, e sul potenziamento delle funzioni del Fascicolo sanitario elettronico con "investimenti per aumentarne l’adesione" tra i cittadini. "La situazione è complicata – ha aggiunto tra l’altro ai lavori Claudio Vagnini, direttore generale dell’Azienda ospedaliera – e tutto è diventato incrementale, con finanziamenti che non copriranno interamente i costi necessari a realizzare i progetti e le spese Covid ed energetiche in capo alle aziende sanitarie. È importante che la politica ci sostenga in questo grande impegno fisico e morale". L’appello è stato raccolto dunque da Muzzarelli, che ha assicurato l’impegno a rivolgersi "a Regione e Governo per capire dove può arrivare il sostegno per realizzare tutto il pacchetto di investimenti. La realizzazione per stralci può essere complessa e il nostro primo obiettivo dev’essere quello di ottenere tutte le risorse necessarie".
"Il Pnrr e tutte le altre fonti di finanziamento – ha affermato la dg Ausl Anna Maria Petrini – rappresentano una grande opportunità, che si inserisce in un momento storico complesso per la sanità, reso ancora più difficile dai maggiori costi indotti da pandemia e spese energetiche e inflattive. Lo sforzo che stiamo portando avanti, anche di riorganizzazione dei percorsi insieme ai professionisti e in maniera integrata tra le aziende provinciale, merita un adeguamento del livello di finanziamento".